venerdì 27 febbraio 2009

Carote e alghe Arame in agrodolce


Quest'alga ha tutte le qualità delle alghe in generale (ricca di sali, depurativa, aiuta a regolarizzare la pressione del sangue), molto ricca in ferro, andrebbe mangiata 1- 2 volte la settimana.
Questa ricetta da un saporino agrodolce all'alga e la carota saltata risulta così croccante da farne un contorno prelibatissimo.
E' stata molto apprezzata dai miei ospiti che erano molto scettici, come la maggior parte delle persone del resto, al pensiero di mangiare delle alghe, invece cucinate nel modo giusto possono risultare un cibo gustosissimo e soprattutto depurativo e dimagrante.




  • 6 carote medie a fiammifero
  • 1 pugno di alghe arame
  • 2 C semi di sesamo o 1 tazza di noci sgusciate e tritate grossolanamente
  • 2-3 C uvetta ammollata 15 minuti
  • 2 C aceto di riso
  • 3 C olio di sesamo
  • q.b. sale
  • q.b. shoyu
Ammollare le alghe per 10 minuti in poca acqua, quindi stufarle con 2 C di aceto di riso, poco shoyu e l'acqua di ammollo per 15-20 minuti (devono risultare morbide); quindi far evaporare l'acqua in eccesso a fiamma alta. Saltare in pentola dal fondo spesso le carote nell'olio di sesamo per qualche minuto, con un pizzico di sale; unire le alghe, i semi di sesamo, l'uvetta e saltare ancora per 5 minuti. Aggiustare di sapore con poco shoyu e altro aceto di riso, quindi dopo 2 minuti spegnere e servire (le carote devono essere ancora croccanti).

domenica 22 febbraio 2009

Pianeta Vega / L' esercito dell' addio alle carni 'La natura si salva anche così'



Mi faccio portavoce di questo interessantissimo articolo apparso ieri sul quotidiano 'la Repubblica'.
Pianeta Vega / L' esercito dell' addio alle carni 'La natura si salva anche così'
Repubblica — 21 febbraio 2009 pagina 13 sezione: MILANO

Non solo vegetariani. Ma vegani: il che significa rinunciare, oltre a carne e pesce, anche agli altri derivati animali (latte, uova, miele). Sono sempre di più, fra i diecimila vegetariani milanesi, e in aumento tra i giovani. Tanto che aziende come l' Ikea con la supervisione dell' Associazione vegetariana italiana, attiva a Milano dal 1969, si premurano di stilare per loro menù su misura. «La carne si annida ovunque e all' inizio è divertente scovare tutti gli ingredienti dei cibi, poi diventa routine», racconta Marta B., 31 anni, vegana da quattro, che fa la spesa all' associazione Progetto Gaia in via Copernico 41: cambusa doc e centro di rifornimento anche per scarpe senza pelle, borse in canapa, cosmetici e detersivi non testati su animali. «Compro cereali, legumi, sostitutivi della carne come il seitan, a base di glutine di frumento e poi tanti prodotti con la soia, frutta e verdura. Ho imparato a farmi da mangiare a casa e mi costa anche molto meno». Ma cosa spinge i giovani a una dieta che è tutto il contrario di un classico menù fast food e dei prodotti visti in tivù? «Tutti abbiamo bisogno d' ideali e viviamo in un' epoca che ne è povera», spiega Carmen Somaschi, presidente dell' Associazione vegetariana italiana (viale Brianza 20, telefono 02.45.47.17.20), dove ha sede anche la Scelta, un' altra fonte strategica per gli acquisti. «Probabilmente i giovani si identificano nella nostra coerenza. Di certo a dare un forte impulso al movimento è stato Internet». L' avvento della gioventù in cucina ad aprire confezioni di seitan, tofu e mopur - sorta di carne vegetale brevettata, a base di legumi e cereali, che riproduce gli otto aminoacidi delle proteine di quella vera, nella versione simil affettati (22 euro al chilo) o da cuocere (18,50 euro al chilo) - e sorseggiare latte rigorosamente a base vegetale (soia, riso o mandorle) è confermata dagli addetti ai lavori. I giovani, sostiene Manlio Massi, tra i fondatori dell' associazione Progetto Gaia, «arrivano molto informati grazie a libri e Internet e decidono di farsi vegani per non essere più fruitori e corresponsabili della catena produttiva che sfrutta gli animali, oltre che per rispetto dell' ambiente e della propria salute». Nessuno ha voglia di tornare indietro. «Sono contento della mia vita da vegano e non vorrei più essere come prima, perché adesso ho una sensibilità diversa», spiega Walter, 29 anni, vegan da tre e mezzo, un lavoro nell' organizzazione di serate di musica rock. «Cerco di acquistare il meno possibile e materie prime come come cereali, farine, legumi, verdure e nessun prodotto già pronto. Ho imparato a cucinare, sperimento e scambio idee con gli amici». Sua madre, all' inizio l' ha presa un po' così, non assaggia niente di suo per principio, ma ogni tanto gli acquista qualcosa. Anche sul fronte di abbigliamento e accessori la posizione è precisa. «Non compro più scarpe in pelle, ma neanche le scarpe con la V di vegetarian - continua Walter - Esploro anche altri canali, per esempio i mercati, dove trovare le cose che vorrei, oppure se posso le realizzo io stesso. Essere vegano per me non vuol dire solo attingere dal frigo del biologico vegan al supermercato, ma rappresenta una scelta che ti apre un modo di vita opposto, o almeno alternativo, al sistema. L' orizzonte a cui guardo è uno stile di vita più in contatto con la natura». E come reagiscono gli altri alla notizia? «Dipende: c' è chi dice che sono pazzo, chi se ne è uscito con un "adesso ci manca solo che diventi omosessuale", chi si interessa per poi concludere "io ci riuscirei mai". Ma se spieghi come stanno le cose, c' è anche chi capisce». - ANGELA PUCHETTI

sabato 21 febbraio 2009

Pesto Mediterraneo (delirio estivo)


Delirio estivo all'ennesima potenza...questa mattina, visto lo splendido sole che troneggia nel cielo e il colore blu del lago che vedo dalla mia finestra, sono stata presa da un vero e proprio 'delirio estivo', me lo concederete dopo mesi e mesi di neve, nebbia e pioggia in ordine sparso...quindi questo, unito alla necessità di cucinare un piatto veloce e leggero per poter uscire presto e fare una camminata lungo il lago (mare ;-) di Neuchatel, ha fatto si che questa ricetta prendesse piede nella stagione sbagliata .

Il delirio infatti è continuato al supermercato quando su uno scaffale ho adocchiato dei bei pomodori rosso rubino, è vero che sono solanacee e quindi andrebbero evitate il piu' possibile, è vero che bisogna mangiare solo verdura di stagione, ma....non ho resistito alla tentazione, anche perchè c'era quella ricettina che da un pò mi ronzava nel cervellino (pesto 'mediterraneo', sa di caldo, mare, isole greche, bagni di sole)...mio marito mi guarda perplesso, ma alla mia promessa di una pasta con pesto originale, si convince.


  • 350 gr di spaghetti integrali, o riso o bulghur
  • 2 C di mandorle
  • 2 C pinoli
  • 2 C noci
  • 2 C olio extra vergine di oliva
  • 3 pomodori maturi a grappolo
  • 1 spicchio d'aglio
  • menta, peperoncino, sale.
Mettete nel mixer le mandorle, i pinoli, le noci, l'aglio e un pezzetto di peperoncino. Frullate per un minuto, unite i pomodori privati di pelle e semi, l'olio, la menta, sale e frullate ancora mezzo minuto. Versate il pesto in un'ampia ciotola e tenetelo al caldo.
Lessate gli spaghetti, scolateli al dente, versateli nel pesto, mescolate bene, decorate con foglioline di menta e servite subito. Inutile dire che è una ricetta che riscuoterà grande successo nel periodo estivo.
Ps. per problemi organizzativi ho usato pinoli e, invece di noci e mandorle che non avevo in casa, dei pistacchi, è venuto un pesto particolare, molto delicato e originale..da riproporre sicuramente anche con pomodori piu' saporiti.
Le solanacee contribuiscono ad aumentare l'acidità nel corpo e la loro natura espansiva è molto yin ma tutto sommato, come nella vita, ci vuole buon senso e equilibrio, quindi non dico di abbuffarsi di patate e pomodori o peperoni però d'estate ci si può concedere qualche pomodoro o una bella di melanzane alla parmigiana.
E' incredibile pensare quanto il cibo incida sul nostro corpo, infatti le persone che mangiano molta carne (quindi cibi molto yang) sono attratti da cibi yin apppunto come le solanacee, per riequilibrare e riportare armonia nell'organismo. Ci sarebbe altro da dire su questa interessantissima visione dell'alimentazione secondo i principi dello yin e dello yang, magari in un prossimo post....devo andare a crogiolarmi al sole!!! ;-))

lunedì 16 febbraio 2009

Tempeh al wok con verdure miste


Quanta neve quest'anno! qua dicono che erano anni che non nevicava così tanto..per consolarci e riscaldarci una bella ricetta con il tempeh saltato al wok, il malto di riso contribuisce a dare quel tocco di agrodolce che fa di questo piatto una vera goduria.
Il tempeh utilizzato, acquistato con il gruppo di acquisto della sanagola, si è rivelato ottimo, da tenere in considerazione visto che si risparmia fino al 30% rispetto ai tradizionali supermercati.


  • 400 gr di tempeh
  • 1 zucchina
  • 1 cavolo cinese
  • 1 carota
  • 1 sedano rapa
  • 1 porro
  • 1 finocchio
  • 1 pezzetto di radice di zenzero di 2-3 cm
  • 3 spicchi d'aglio
  • 4 C shoyu
  • 2 C di malto di riso
  • 1 c di peperoncino in polvere
  • 1 dl di yogurt naturale di soia
  • 2 C olio di sesamo
  • 2 C olio extravergine di oliva
  • sale, pepe in grani
Mondate e lavate tutte le verdure e riducetele a listarelle regolari. Scaldate nel wok un C di olio extra vergine di oliva e uno di olio di sesamo, aggiungete le verdure e fatele rosolare a fuoco vivo per un minuto mescolando in continuazione con un cucchiaio di legno.
Insaporite con lo zenzero sbucciato e grattuggiato e con gli spicchi d'aglio finemente tritati, quindi irrorate con malto di riso e due cucchiai di salsa di soia e spolverizzate con un pizzico di sale, una macinata di pepe e il peperoncino. Fate saltare per altri due minuti continuando a mescolare, quindi distribuite le verdure nei piatti individuali. Versate nel wok il resto dell'olio e fatevi rosolare su entrambi i lati il tempeh tagliato a fette, insaporite con la rimanente salsa di soia e disponete le fettine nei piatti con sopra la verdura. Nappate con lo yogurt a cui avrete aggiunto dell'erba cipollina e servite caldo.

venerdì 13 febbraio 2009

Gelatina all'Arancia con kiwi e pistacchi


Diteglielo con una stellina...(anche perchè non avevo la formina a forma di cuore ;-)) e siate teneri come il buon vecchio Charlie Brown!! Perchè in ognuno di noi c'è un po' di Charlie Brown, (fortunatamente) con le sue paure, le sue ansie e la sua ironia.
Alcune citazioni tratte dalle striscie di Schultz pronunciate da Charlie brown: "La vita è più facile se si teme soltanto un giorno alla volta", "Se sei depresso, è d'aiuto appoggiare la testa al braccio e fissare il vuoto. Se sei insolitamente depresso, forse dovrai cambiare braccio", "A volte la notte me ne sto sveglio nel letto e mi chiedo: "Dove ho sbagliato?". Poi una voce mi dice: "Ti ci vorrà più di una notte per questo"...chi di noi non si è riconosciuto piu' di una volta in queste frasi??!!
....Buon San Valentino a tutti!!!!








  • Mezzo litro succo di arance rosse
  • Buccia di una arancia grattuggiata
  • 2 C malto di riso o sciropppo d'acero
  • 2 c agar agar in polvere
  • 1 p sale
  • 2 bacche di cardamomo
  • 1 kiwi
  • pistacchi tritati
In una casseruola, versare il succo d'arancia, le bacche di cardamomo schiacciate, l'agar, il sale, e malto. Portare a bollore dolcemente e cuocere per 5 minuti. Versare in una pirofila e far raffreddare. Quando la gelatina si sarà rappresata tagliarla in forma di cuore o stella con l'aiuto della formine per biscotti. Disporre i pezzetti di gelatina con fettine di kiwi su piattini individuali e guarnire con i pistacchi tritati.
Nota salutista: la gelatina prodotta dall'agar-agar ha un sapore tenue ed è molto nutriente perché ricca di minerali. Viene impiegato nella preparazione di gelatine per dessert e aspic, poiché ha la proprietà di non alterarne il sapore naturale. L'agar-agar produce una gelatina più solida di quella commerciale, non si scioglie facilmente, ed è inoltre completamente vegetale e priva di calorie. La sua preparazione è facile e veloce e richiede solo una breve cottura, il tempo più lungo è richiesto per la sua solidificazione: un'ora a temperatura ambiente. È adatta per dessert leggeri e rinfrescanti soprattutto per la stagione estiva. Risulta ottima per il corpo, è rilassante, diuretica, lassativa, ha un potere ripulente e non essendo calorica è adatta ad un regime dietetico. Usata per preparazioni salate non necessita di grandi quantità, per addensare dolci ne occorrono quantità maggiori.
L'agar-agar naturale è ricco di iodio e di oligoelementi ed ha leggere proprietà lassative che possono venire esaltate dall'aggiunta di succo di zenzero fresco; il suo poter addensante varia a seconda dell'alcalinità o dell'acidità dei cibi con cui è mescolato: gli alimenti acidi ne richiedono una maggior quantità di quelli alcalini.
In cucina, è un sostituto vegetariano per la colla di pesce. La colla di pesce viene prodotta prevalentemente utilizzando la cotenna del maiale insieme a ossa e cartilagini anche di origine bovina; il nome deriva dalla procedura di produzione originaria della Russia, dove veniva prodotto partendo dalle vesciche degli storioni..che schifo..scusate il termine.
(fonte Wikipedia)

lunedì 9 febbraio 2009

Zuppa di Orzo e Piselli


Avevo un pacchetto di orzo già aperto che vagava solitario nella dispensa e allora perchè non cucinare una bella zuppa d'orzo riscaldante per contrastare il freddo di questi giorni?
Meglio comunque fare una divagazione sull'orzo e sulle varietà che si trovano in commercio: l'orzo mondo è coltivato, l'orzo perla è selvatico ed è il piu' curativo e dimagrante, l'orzo decorticato è il semintegrale e l'orzo perlato è quello raffinato.
In questo caso uso l'orzo mondo, ma quando sono di fretta uso l'orzo perlato che cuoce in meno tempo e faccio saltare le verdure in poco olio, poi aggiungo l'orzo, l'acqua, faccio bollire e condisco con shoyu o miso.







  • 1 tazza di orzo mondo o perla messo a bagno per una notte
  • 6 tazze acqua
  • 2 manciate di piselli surgelati
  • 1 manciata di alghe dulse
  • 1 cipolla a dadini
  • 1 pezzetto di alga kombu
  • 1 pezzetto di daikon a dadini o una manciata di daikon secco
  • 1 carota a dadini
  • shoyu
  • succo di zenzero
  • prezzemolo
In una pentola mettere l'acqua, l'orzo mondo, l'alga kombu e cuocere a pressione per 40 minuti. Far scendere la pressione e continuare la cottura a fuoco basso aggiungendo la cipolla, la carota, il daikon, i piselli e l'alga dulse ammollata precedentemente in poca acqua per altri dieci minuti circa. Condire con shoyu e succo di zenzero, decorare con erba cipollina o prezzemolo.
Il daikon è una sorta di grande ravanello bianco, dalla consistenza carnosa e dal sapore piccante. Proviene dal Giappone (ma cresce benissimo anche in Italia per tutto l’inverno) dove è considerato un vero e proprio alimento medicina. Le sue virtù sono numerose: è diuretico e drenante del fegato, utile per eliminare l’eccesso d’acqua nei tessuti. E’ apprezzato per la sua azione dimagrante come bruciagrassi naturale, è inoltre ottimo a tavola per accompagnare i fritti. La radice fresca si usa cruda grattugiata nelle insalate, oppure cotta nelle zuppe e saltata con altre verdure. Va acquistata ben soda e con la buccia lucente. La radice di daikon esiste anche nella versione secca, facilmente reperibile in erboristeria. In questo caso si mette a bagno, si strizza e si cuoce nelle zuppe e negli stufati.
L'Alga Dulse è un'alga rosso porpora, originaria dell'Atlantico del Nord, ricca di ferro, potassio, magnesio, iodio e fosforo e, proprio per queste sue caratteristiche, è indicata per coloro che hanno problemi di squilibri tiroidei, di anemia e durante la gravidanza.


mercoledì 4 febbraio 2009

Dadolata di Seitan in salsa speziata di yogurt


Era da un pò che non cucinavo il seitan, e così questa ricetta, in origine destinata per lettori carnivori, l'ho trasformata in un delizioso piatto vegetariano. E' un piatto che fa decisamente scena e che si può proporre per una cena, soprattutto agli 'scettici' che pensano che questa cucina sia solo 'becchettare' e mangiare semi. Niente di più errato, io mangio sempre cose appetitose e non mi sento mai gonfia o pesante. Da quando ho iniziato ad alimentarmi in questo modo ho anche perso peso, io che sono una buonissima forchetta e che 'mangerei anche le gambe del tavolo' (espressione di mia mamma)



 


  • 400 gr seitan
  • 2 dl yogurt di soia o naturale
  • 1 cipolla rossa
  • 1 spicchio di aglio
  • 2 c di semi di cumino
  • 1 c scarso di curcuma in polvere
  • 1 c coriandolo
  • 4 bacche di cardamomo
  • 3 cm stecca di cannella
  • 2 foglie di alloro
  • 1 C di concentrato di pomodoro
  • 4 C olio extra vergine di oliva
  • sale, pepe
Scaldare l'olio nel wok e aggiungere la curcuma, il cumino, il coriandolo, il cardamomo e la cannella. Fare tostare le spezie per 1 minuto, quindi aggiungete la cipolla rossa e lo spicchio d'aglio finemente tritati (io l'ho aggiunto intero e poi tolto) e l'alloro. Fate soffriggere a fuoco dolce per 3-4 minuti. Nel frattempo tagliate il seitan a dadi regolari.
Aggiungete nel wok la dadolata di seitan e regolate di sale e pepe, alzate la fiamma e fate rosolare in modo uniforme per qualche minuto, mescolando in continuazione e facendo attenzione a non bruciare la cipolla. Unite quindi 2 dl di acqua tiepida e il concentrato di pomodoro, mescolate, coprite e fate cuocere a fuoco medio per 20 minuti. Dopo 20 minuti togliete il coperchio e aggiungete alla preparazione lo yogurt a temperatura ambiente; portate a ebollizione mescolando per insaporire e spegnete il fuoco.
Ottimo servito con del riso basmati integrale.
Nota salutista: il seitan è un alimento a base di glutine di grano, ad alto contenuto proteico. Si trova in vendita nei negozi di alimentazione naturale e sempre più frequentemente anche nei supermercati (attenzione però è bene sapere che molte marche producono un seitan morbido e gustoso ma altre propongono un seitan molto 'ciccoso' quindi non scoraggiarsi se la prima volta che lo si acquista non lo si trovi abbastanza morbido; si può anche produrre in casa utilizzando la farina di manitoba). Il seitan è totalmente privo di colesterolo e leggero e digeribile, pertanto molto adatto anche a bambini e anziani. A proposito di proteine è opportuno ricordare che un'ottima base proteica è costituita da tutti i legumi, oltre alla soia e ai suoi derivati ricordiamo: ceci, lenticchie, piselli, fagioli, fave.
(fonte: La cucina etica)

martedì 3 febbraio 2009

Tortino di Miglio con crema di Broccoli


Una domenica in raquette, qua è uno sport molto molto praticato che è tornato di moda una decina di anni fa, è un modo per stare vicini alla natura e godere di panorami meravigliosi.




Tornati a casa, per ricaricare le energie, un tortino di miglio con una crema di broccoli delicatissima (scusate la foto poco curata ma stavo per addentare il tortino quando mi sono ricordata della foto).

  • 1 Tazza di miglio lavato
  • 3 T brodo vegetale
  • 1-2 c Curcuma
  • 2 C olio extra vergine di oliva
  • 1 carota grande a cubetti
  • 2 c rosmarino tritato
  • 1 C arrow- root o amido di mais
  • sale q. b.
Per la salsa
  • 1 broccolo medio
  • 2 c olio extra vergine di oliva
  • sale q. b.
  • acqua tiepida q. b.
  • 1 c purea di umeboshi
Tostare qualche minuto il miglio a secco, quindi aggiungere l'olio e il rosmarino e mescolare per un minuto; aggiungere le carote a dadini e saltare il tutto per 2 minuti. Aggiungere il brodo, la curcuma e 2 pizzichi di sale, far prendere bollore e cuocere coperto lentamente per circa 30 minuti. Nel frattempo scottare il broccolo in acqua leggermente salata e frullarlo con gli altri ingredienti salando a piacere. Aggiustare di gusto il miglio con con poco shoyu e aggiungere l'arrowroot sciolto in poca acqua. Mescolare 1-2 minuti quindi mettere un pò di miglio in uno stampino da budino un pò umido, ribaltare sul piatto di portata e guarnire con la crema di broccoli e semi di sesamo.
Nota curativa: il chicco di miglio è assai ricco di amido, è inoltre uno dei cereali piu' ricchi di sostanze minerali come ferro e magnesio. Per il suo alto contenuto in acido salicilico può essere considerato un vero prodotto di bellezza: ha infatti un'azione stimolante su pelle, capelli e unghie.
Contiene vitamine del gruppo A e B ed è decisamente facile da digerire e visto il suo alto contenuto in lecitina e colina è indicato per organismi debilitati o per persone che escono da un periodo di convalescenza.