lunedì 29 giugno 2009

Pesche Sciroppate


Ho appena finito di mangiarle e sono davvero molto buone, ho ancora in bocca un saporino delizioso che mi solletica le papille gustative. Di una facilità estrema, è un modo diverso e originale per gustare la frutta, soprattutto sano vista la presenza del kuzu. Il kuzu è un amido ricavato dalle radici di una pianta selvatica rampicante, riesce a vivere anche 100 anni e cresce anche sulla lava solidificata. Si trova sugli alti pendii del Giappone e viene lavorato durante l'inverno.
Nei secoli passati veniva utilizzato come alimento e come rimedio naturale. Fra le sue proprietà: effetto alcalinizzante sul sangue, allevia la stanchezza, regola la digestione, è utile contro i disturbi intestinali (diarrea, coliti) e diminuisce la febbre.
Ovviamente lo so che non tutti hanno in dispensa il kuzu, io lo acquisto saltuariamente in quanto è molto caro e lo uso come rimedio in caso di gastriti o mal di stomaco. Si puo' sostituire benissimo con l'arrowroot che è anche meno dispendioso. L'arrowroot è una fecola molto digeribile ricavata dalle radici e dai tuberi di alcune piante tropicali, trova impiego come legante per minestre, salse, creme e budini e non conferisce alle preparazioni quella consistenza 'viscosa' che danno invece la fecola di patate e la fecola di mais (fonte: lexicon e wikipedia).




per 2 persone
  • 4 pesche circa
  • 1-2 bicchieri di succo di mela o succo d'uva
  • 1 C kuzu o arrowroot
  • 1 pizzico di sale
  • un limone bio
  • cannella
Dividete le pesche in due metà e togliete il nocciolo; se sono biologiche lasciatele con la buccia, altrimenti pelatele. Cuocetele nel cestello a vapore per pochi minuti e disponetele in coppette o in una insalatiera. Per preparare la 'glasse' prendete 1-2 bicchieri di succo di mela (o di piu' se volete piu' sughetto), stemperatevi il kuzu o l'arrowroot e mettetelo sul fuoco con 1 pizzico di sale. Unite 1-2 C di malto di mais o riso (facoltativo) per attenuare il retrogusto acido del succo di mela. Grattatevi un po' di buccia di limone bio e aggiungete una stecca di cannella. Mescolate in continuazione finchè non si addensa, quindi versate sulle pesche e servite freddo.
ps tornando ai prezzi ho controllato la confezione e 100 gr di kuzu costano qua 3,8 euro circa, io mi ricordavo prezzi molto piu' cari a Milano, controllerò da Natura Si, forse dipende dalla qualità del prodotto.

domenica 28 giugno 2009

Sushi al Patè di Salmone


Finalmente è arrivata l'estate, temperature in rialzo e sole caldo..cosa di meglio per festeggiare queato evento che un buon sushi? il sushi che ho realizzato io è con riso rosso, appunto perchè ne avevo un bel po' da smaltire e devo dire che anche con questo tipo di riso non è male. Non è perfetto perchè l'ho fatto in fretta e furia e allora è un po' sbirolo ma il sushi che avevo già fatto tempo fa con patè di salmone era stato spazzolato via in un nano secondo!



  • qualche foglio di alga nori
  • 2 T di riso semintegrale cotto condito con 1 C di aceto di riso
  • 1 panetto di tofu scottato
  • 50 gr di salmone affumicato
  • 1-2 C olio e.v.o
  • 1 c succo di limone
  • 1 c purea di umeboshi
  • 1 C succo di zenzero
  • qualche fagiolino o striscie di zucchina scottati
Tostare sulla fiamma viva il lato ruvido delle alghe finchè non abbiano un colore verde, a meno che non abbiate già i fogli di nori per sushi. Appoggiare il foglio di nori su uno stuoino di bambu'.
A parte frullare il tofu con il salmone, l'olio, il limone, lo zenzero, e la purea di umeboshi fino a ottenere una crema (se serve aggiungere poca acqua calda). Mescolare il riso con la crema quindi versare il riso sulle foglie nori, dal lato ruvido e formare un leggero strato lasciando su due lati una striscia libera di nori. Appoggiare il fagiolino o la zucchina orizzontalmente quindi arrotolare con l'aiuto dello stuoino e chiudere il sushi quando le due estremità si toccano bagnando con acqua la parte che avevamo lasciato libera dal riso. Lasciar riposare almeno un'ora quindi tagliare delicatemente a dischi. Gustare con salsa di soia e rafano.
Altre variazioni di sushi: con bastoncini di tofu e verdure (zucchina o carota scottate, cetriolo), con senape, salsa di umeboshi, con tonno o pezzetti di pesce, insomma lavorate di fantasia.

venerdì 26 giugno 2009

Insalata di Terra e Mare


Per questa ricetta ho utilizzato la cipolla rossa di Tropea, introdotta in Calabria dai Fenici, che ha un particolare sapore dolce e un aroma molto intenso. E' reperibile tutto l'anno ma questo è il momento giusto per assaporarla fresca.




  • 250 gr di fagioli cannellini già cotti
  • 100 gr di gamberetti marinati in limone, olio e aneto per almeno 1 ora
  • 4 cipolle di Tropea
  • 1 manciata di menta fresca
  • 1 manciata di rucola
  • succo di un limone
  • olio e.v.o.
  • sale
  • pepe
Tagliare le cipolle finemente e metterle a bagno in una ciotola con 1 bicchiere d'acqua e mezzo di aceto o aceto di umeboshi per almeno 30 minuti. In una ciotola unire i cannellini con la cipolla, i gamberetti, la menta, la rucola e condire con un'emulsione di olio, limone, pepe e sale.

English version

250 gr of kidney beans already cooked, 100 gr of marinated prawns with lemon, oil and dill, 4 Tropea onions, a handful of mint, a hanbdful of rocket, lemon juice, olive oil, salt and pepper.

Cut the onions finely and put them to soak in a bowl with 1 cup of water and half vinegar or vinegar Umeboshi for at least 30 minutes. In a bowl combine the kidney beans with onion, prawns, mint, rocket, and season with an emulsion of olive oil, lemon, pepper and salt.

giovedì 25 giugno 2009

Crumble di Fragole e Ribes Rosso


Ecco un dolce che si puo' adattare ancora a queste giornate fresche (da noi hanno riacceso i caloriferi!), l'asprigno del ribes rosso ben si sposa con il dolce della fragola.
Due parole circa l'uso della frutta in cucina: se notate molto spesso la si trova abbinata alla preparazione di carni di vario genere, soprattutto nei piatti del Nord Europa o orientali. La carne, con la sua energia concentrata e l'alto contenuto di sodio, indurisce e crea tensione nel fegato che si manifesta poi come uno stato di tensione e irritazione a tutta la persona; il sapore dolce della frutta serve in qualche modo a bilanciare, ammorbidendo tale tensione.
D'estate invece è il periodo in cui se ne consuma di piu' per l'acqua che contiene e per contrastare il caldo, se notiamo quanto piu' il clima di una regione è caldo e tanto piu' produce frutti succosi e dolci. La maggior parte della frutta che consumiamo non è originaria dell'Italia, la frutta tipica del nostro paese è quella piu' piccola come le ciliegie, le more, le fragole e tutte le bacche. Questo vuol dire che il nostro clima non è poi così caldo da richiedere frutta tanto grande e ricca di acqua.
Il problema è che noi mangiamo banane e ananas in pieno inverno e pane e prosciutto quando andiamo al mare, è inevitabile che molti di noi soffrano il freddo d'inverno e il caldo d'estate , noi dobbiamo scegliere il cibo piu' adatto in relazione al nostro ambiente interno rendendolo piu' acquoso o piu' asciutto. Per questo gli indiani mangiano manghi (clima yang-caldo, cibo yin-freddo) e gli esquimesi grasso di foca e pesce affumicato (clima yin freddo-cibo yang caldo) per bilanciare ambiente esterno-ambiente corpo, è importante per il nostro equilibrio. Dobbiamo cercare di non seguire gli interessi dell'industria alimentare e rimanere fedeli alle tradizioni locali per essere in armonia con l'esterno, la scelta del cibo giusto ci aiuta a vivere meglio.

Per chi volesse approfondire 'Le stagioni in cucina' di Claudio Corvino.


per 4 tortini (diametro 12 cm)
  • 400 gr tra fragole e ribes rosso
  • 1 pizzico di sale (la frutta diventa piu' equilibrata e piu' dolce)
  • 1 C cannella
  • 1 bicchere succo di mela
per la granola:
  • 1 tazza fiocchi di avena
  • 1 tazza succo di mela
  • 1/4 tazza di farina tipo "0"
  • 1/4 tazza olio di mais
  • q.b cannella
  • q.b semi di girasole
  • q.b noci
Tagliare fragole a quadretti, mescolarle a ribes, sale, cannella e metterle in una teglia, versare sopra il succo di mela. Amalgamare gli ingredienti per la granola, anche con il mixer, regolarsi da soli, se troppo asciutto aggiungere olio o succo di mela. Distribuire composto sulle fragole/ribes, dopo averle distribuite nelle varie formine. Infornare a 180° per 50 minuti circa fino a che la granola prende un colore dorato.

mercoledì 24 giugno 2009

Polpettine di Miglio al curry con Salsa alla Menta


Questa ricetta mi permette di fare alcune considerazioni sul miglio, un cereale invernale. Viene appunto ritenuto un cereale invernale prchè apporta calore, eppure è bene consumarlo anche in estate: spesso il clima è stagnante, afoso e umido e in questo caso ci aiuta: il miglio asciuga e quando vi è umidità all'esterno è bene che ce ne sia meno al nostro interno. Lo stesso si puo' dire di quando ci sono forti sbalzi di temperatura tra giorno e notte (come in montagna). In queste condizioni a volte si prende il raffreddore poichè la cucina estiva tende a essere molto leggera: occorre quindi ogni tanto un po' di yang, qualcosa che ci mantiene forti e ci fa sopportare gli sbalzi climatici e il caldo. Per adattare il miglio alla stagione estiva possiamo mescolarlo a un cereale come l'orzo perlato o il riso o consumarlo anche freddo in insalata.



  • 200 gr di miglio
  • 100 gr lenticchie rosse decorticate
  • 2-3 carote tritate
  • 1 cipolla tritata
  • 1 gambo di sedano tritato
  • 1-2 c curry dolce
  • shoyu q.b.
  • pan grattato q.b
  • brodo vegetale (circa 4 parti per 1 parte di miglio)
  • 2 C olio e.v.o
In una pentola scaldare l'olio con il curry quindi saltare la cipolla con poco sale; saltare di seguito prima la carota e poi il sedano quindi aggiungere le lenticchie e il miglio lavati e il brodo. Coprire e far cuocere a fiamma bassa circa 25-30 minuti da quando bolle aggiungendo ogni tanto brodo se serve. Aggiustare di sapore con lo shoyu quindi frullare il tutto e far addensare il tutto. Lasciar intiepidire quindi formare delle polpette addensandole con il pangrattato e disporle in una teglia oliata. Infornare a 200° per 10-15 minuti a gratinare. Si possono aggiungere anche semi di sesamo o di cumino quando si formano le polpette.

Per la salsa di menta:
125 ml di yogurt di soia - una dozzina foglioline di menta - 1 spicchio d'aglio
Lavate e sbucciate l'aglio e sciacquate bene le foglioline di menta.Tritate tutto molto finemente.Versate lo yogurt di soia in una ciotola ed aggiungeteci il trito d'aglio e menta, mescolando tutto accuratamente.Prima di utilizzarla, fate riposare la salsina per una mezz'oretta in frigorifero.

lunedì 22 giugno 2009

Smoothie melone kiwi albicocche e menta


Sull'onda di Spighetta di Grano che ha pubblicato un ottimo centrifugato di frutta mi è venuta voglia di provare questa combinazione di sapori.



  • 1 melone giallo
  • 2 kiwi
  • 2 albicocche
  • qualche foglia di menta
  • 1 bacca di cardamomo pestata
  • buccia di mezzo limone
  • 3/4 C sciroppo d'acero
  • 2 cubetti di ghiaccio
Frullare tutta la frutta tagliata a pezzettoni con gli altri ingredienti e servire con una foglia di menta.

La Val de Travers e il Restaurant 'S.'


Questa è una valle magica, quello che comunica è un senso di pace e di comunione con la natura, avete presente i disegni dei bambini? quelli con la casetta, l'alberello, i fiori e il ruscello? be, sembra di stare proprio in un disegno..ci sono persone, soprattutto giovani, che sono nati qua e non vedono l'ora di andarsene ma per noi, abituati allo smog e alla frenesia di una grande città, è una ventata di ossigeno e quasi ci stupiamo che esistano ancora posti simili.
Inoltre in un paesino di questa vallata dove mio marito insegna una volta alla settimana, abbiamo scoperto il ristorante 'S.'gestito da un cuoco italosvizzero, Jimmy Polidori e dal suo socio, Sascha.
In questo ristorante ci sentiamo a casa e coccolati dalla gentilezza dei due proprietari ma soprattutto ritroviamo i sapori e colori della nostra amata cucina italiana. I piatti, ideati e preparati da Jimmy Polidori, sono originali e di una bontà infinita. Jimmy fa tutto in casa: il pane (squisito!), la pasta, les frites, i gelati, i sorbetti e utilizza solo alimenti freschissimi e di stagione. A differenza della cucina svizzera, che è abbastanza pesante, lui ha adottato il meglio della cucina italiana, utilizzando condimenti leggeri, olio di prima qualità e pochissimo burro, tanti aromi, spezie e verdure con abbinamenti originali ma sempre azzeccati.
Alcuni esempi di piatti: Filet de loup de mer sauce au Mauler risotto safrané, Rigatoni au pesto & carpaccio de boeuf, Coquillettes au romarin & olives, Filets de truite grillée au beurre à l'ail avec Blé tendre aux poireaux, Mille-feuille de carottes et pommes de terre e anche un meraviglioso piatto di pasta con crema di peperoni e sorbetto al basilico o la salade de chèvre chaud con pere caramellate.
Adesso non ricordo i nomi di tutti i gustosissimi piatti che ho mangiato, ma allego anche qualche foto per rendere l'idea.
Qua trovate inoltre una recensione sul ristorante, che, anche in questi tempi di crisi, è sempre richiestissimo; da non dimenticare il menu fisso a mezzogiorno a 17 CHF che cambia tutte le settimane e il buonissimo rapporto qualità prezzo per una cena in un'atmosfera intima e romantica.

Ristorante S. - Rue de l’Hôpital 14 - 2114 Fleurier



Qualche foto della Val de Travers famosa per l’industria orologiera, importante pilastro economico della valle, si estende dal Lago di Neuchâtel ed attraversa il Giura fino alla frontiera francese.

venerdì 19 giugno 2009

Aspic di Verdure e Tofu con salsa di Piselli


Questo piatto si puo' presentare in due modi, o alla moda 'verrine' ossia in bicchieri da servire direttamente in tavola; non so in Italia ma qua è la moda del momento, abbondano libri sulle verrine dolci, salate, di ogni colore e dimensione..ovunque ti giri ti propongono verrine..in effetti è un modo carino di presentare i cibi a tavola...oppure sul piatto, tolto l'aspic dal suo contenitore con intorno la crema di piselli.
Un piatto rinfrescante, estivo, potete mettere nell'aspic cio' che volete, anche dei gamberetti belli rosati o del tofu e le verdure che volete.




  • 1 litro di acqua
  • 1 carota a pezzetti
  • 1 manciata di piselli surgelati
  • 1 panetto di tofu affumicato a pezzetti
  • 1 dado vegetale
  • 1 pizzico di aneto
  • 2 c di agar agar in polvere
Per la crema

  • 1 cipolla rossa
  • 1 C olio di sesamo
  • 1 C shoyu
  • 1 tazza di piselli secchi
  • 1 pezzetto di alga kombu
Portare a ebollizione un litro di acqua con le verdure e il tofu tagliate a quadretti e insaporite con un dado vegetale e aromi (ho usato dell'aneto), unire l'agar agar, far sobbollire qualche minuto e versare il liquido in 4 coppette individuali o in una ciotola. Far raffreddare a temperatura ambiente e successivamente in frigorifero.
Nel frattempo far rosolare la cipolla tagliata finemente con poco olio di sesamo, unire i piselli sciacquati, l'alga kombu e acqua fino a coprire i piselli. Far bollire fino a quando i piselli non sono teneri, in caso togliere un po' d'acqua, aggiungere un filo di shoyu e frullare.
Presentare la cremina di piselli con l'aspic.

mercoledì 17 giugno 2009

Boulgour in Salsa Rossa


Come avrete notato l'estate è una stagione povera di verdure, persino piu' dell'inverno. Cio' è vero se pensiamo a quante poche varietà di verdure possiamo trovare che non siano di origine tropicale. L'estate è la stagione delle peperonate, delle insalate di pomodori, delle melanzane..piu' di questo non si trova sui banchi dei mercati. Tutte queste verdure appartengono alla famiglia delle solanacee, insieme alle patate che contengono un alcaloide contenuto nel germoglio ritenuto tossico (detto solanina) e con effetti sul sistema nervoso. Le solanacee che usiamo nella nostra dieta sono originarie dei paesi tropicali e vennero introdotte in Europa dopo la scoperta dell' America: si dice che gli abitanti delle terre colonizzate dagli europei cercassero di avvelenare i conquistadores dando loro caffè e melanzane; ma questi, dopo mesi e mesi di navigazione e a gallette e carne affumicata (cibi dall'energia yang) gradissero molto questi cibi estremamente yin. I pomodori vennero usati sino al 700 solamente a scopo ornamentale e il loro uso nell'alimentazione è recente. La coltivazione in Italia risale alla metà dell'Ottocento, come si vede, non sono poi così tradizionali nella nostra dieta. Il succo del pomodoro era ottimo per lucidare le maniglie di ottone a causa del suo tenore altissimo di acidità; un effetto analogo lo produce sulle nostre ossa e vene: chi soffre di artrosi o disturbi circolatori è di solito una persona ghiotta di pomodori. Un uso massiccio di questi alimenti trova giustificazione solo come conseguenza di un grande consumo di cibi animali, ricchi di sale che producono un effetto di contrazione e di tensione, mentre assolutamente sono da sconsigliare a chi segua un'alimentazione prevalentemente vegetariana. Cio' non significa che ogni tanto nella stagione calda non possiamo gustarli e apprezzarli: occorre pero' limitarne l'uso e conoscere qualche accorgimento per bilanciare queste loro caratteristiche. Se pensiamo alle melanzane e al modo in cui le cuciniamo, prima sotto sale e poi pressate capiremo che questo metodo serve per equillibrare l'acidità di questo cibo. Ma da che cosa deriva questa acidità caratteristica delle solanacee? Nel nostro sangue vi è un rapporto di sodio e potassio di 1 a 5, nelle solanacee questo rapporto è di 1 a 200 o anche 500, e questo ha un effetto fortemente acidificante sul nostro sangue e mette sotto stress quegli organi incaricati di mantenere questo rapporto entro i limiti corretti (reni in primis). Quando la marobiotica suggerisce alcuni alimenti e ne sconsiglia altri tiene conto di tutti questi ragionamenti e caratteristiche degli alimenti, cioè non si limita a elencare le proprietà di un alimento singolo (contiene tot di potassio quindi fa bene) ma analizza gli effetti sul corpo secondo una visione antica dell'alimentazione, ossia l'energia yin o yang, ovvero espansiva o contraente che ha sui nostri organi. Quindi mangiamo e gioiamo di tutto quello che possiamo (sono io la prima) ma con una certa regola e consapevolezza.

Anche Eli nel post precedente mi chiede perchè secondo la macrobiotica non bisogna eccedere con la frutta che tutti 'dicono faccia cosi' bene'..è vero fa bene ma la macrobiotica applica una lettura piu' ampia agli alimenti, non si limita a dire: 'l'ananas contiene questo e questo, fanno bene, mangiatene tanto', no, la frutta soprattutto tropicale ha un effetto molto yin (ossia di energia espansiva sul nostro corpo) e potrebbe causare squilibri e farci ricercare cibi yang (come carne, prodotti salati), lo scopo è mantenere questo livello di energie molto equilbrato, in questo modo non siamo soggetti a cali di energia e altri disturbi, come chi mangia troppo zucchero. I cereali integrali, come riso orzo ecc hanno un perfetto equilibrio di energia yin e yang, pensiamo al chicco di riso, la forma stessa ci fa pensare a un'energia yang (è piccolo, compatto) ma il fatto che cresca nell'acqua è un elemento yin (di espansione), è per questa ragione che il riso viene definito il cereale piu' curativo per eccellenza insieme all'orzo.
Per chi volesse approfondire questa visione del cibo consiglio i libri di Martin Halsey.

Per tornare alla pratica il modo migliore per cucinare le solanacee è tenerle a spurgare sotto sale e a pressione usando stili di cottura piu' lunghi o con temperature piu' alte (yang) come al forno fritte, stufate, arrostite. Questo vale soprattutto per patate e melanzane. Le melanzane sono costituite quasi esclusivamente da acqua ( circa il 92% del peso ) e sono un alimento molto povero dal punto di vista nutritivo. Per concudere, mai consumare le solanacee crude o in insalata, oppure condite queste verdure con cibi yang (miso, shoyu, alghe in polvere); anche i pomodori se li usate per fare degli stufati o una salsa conditeli con il miso o con lo shoyu che ne attenueranno l'aroma acido e gli daranno un buon sapore, questi ingredienti si accompagnano bene anche ai piatti tipici della cucina europea.

(spunti da 'Le stagioni in cucina' di Claudio Corvino').




  • 200 gr di boulgour integrale
  • 2 cipollotti
  • 2 peperoni rossi grandi
  • 1 spicchio d'aglio
  • 2 C olio e.v.o.
  • 2 C shoyu
  • basilico q.b
  • timo q.b
  • una manciata di semi di zucca e girasole tostati
  • semi di papavero per decorare
Far bollire il boulgour in acqua bollente per 20-25 minuti e mettere da parte. Far saltare i cipollotti con olio di oliva in una padella dal fondo pesante, aggiungere lo spicchio d'aglio e successivamente i peperoni tagliati a pezzettoni, spruzzare con shoyu e far saltare a fuoco vivace, unire basilico e timo. Bagnare con acqua, coprire e far stufare una mezz'ora circa. Togliere l'aglio e frullare il tutto. Aggiungere due cucchiai di panna di soia ma è facoltativo, io non l'ho messa. Mettere il boulgour nelle formine cilindriche e lasciar raffreddare, sfilare la formina, unire la crema di peperoni e ornare con semi di zucca e girasole (o foglie di basilico) e semi di papavero.

English version
200 gr of boulgour, 2 spring onions, 2 big red peppers, a clove of garlic, 2 tablespoon olive oil, 2 tablespoon soy sauce, basilic, thyme, a handful of pumpkin and sunflower seeds, poppy seeds.
Boil the boulgour in boiling water for 20-25 minutes and set aside. Cook spring onions with olive oil in a heavy frying pan, add a clove of garlic and peppers cut into large pieces, sprinkle with soy sauce and add basil and thyme. Flood with water, cover and let stew half an hour. Remove the garlic and whip it all. Add two tablespoons of soya cream but it is optional. Put the boulgour in cylindrical shapes and leave to cool, remove the form, add the cream of peppers and decorate with toasted pumpkin and sunflower seeds (or basil leaves) and poppy seeds.

lunedì 15 giugno 2009

Ananas alle spezie


La frutta fresca è un delizioso complemento a una dieta vegetariana o macrobiotica; per chi vive nelle zone a clima temperato non sono consigliati i frutti fuori stagione e i frutti tropicali, per coloro che vivono nelle zone tropicali sono consentite piccole quantità di frutti tropicali di stagione. Sono consigliabili i frutti della zona e la frutta secca come le uvette, le prugne, le pere o le albicocche, mangiatele cotte con 1 pizzico di sale ma anche cosi' come sono.
Per togliere un po' dell'energia troppo yin della frutta tropicale l'ho fatta cuocere 'yanghizzandola' un po' e rendendolo un piatto piu' equilibrato.
Ricordo che, secondo la cucina macrobiotica, non bisognerebbe abusare della frutta tropicale neanche in estate ma con qualche piccolo accorgimento (come questo) si puo' ottenere un piatto piu' sano.





  • 1 ananas
  • 1-2 C di sciroppo d'acero o malto di riso
  • 1 pizzico di vaniglia
  • 1 c di cannella in polvere
  • 1 dose di zafferano
  • 1 c di anice in polvere (a chi piace, io non l'ho messa)
  • 1 bastoncino di cannella
  • 1 stella d'anice
Tagliare l'ananas a fette e poi a cubetti. Farli caramelizzare in un pentolino con lo sciroppo, un po' d'acqua e la vaniglia. Aggiungere la cannella, coprire far cuocere 10 minuti a fuoco dolce. Togliere dal fuoco e aggiungere lo zafferano.
Ripartire l'ananas nelle verrines e decorare con un bastoncino di cannella e una stella d'anice. La ricetta è per 6 persone.
Si puo' accompagnare con 1 pallina di gelato alla vaniglia o panna montata.

English version
1 pineapple, 1-2 tablespoon of rice syrup, a pinch of vanilla, 1 teaspoon of cinammon powder, a pinch of safran, 1 cinammon stick, 1 anis star.
Cut the pineapple into slices and then diced. Let them them cook in pan with the syrup, a pinch of water and vanilla. Add the cinnamon, cover and simmer 10 minutes. Remove from heat and add saffron. Spread the pineapple in verrines and decorate with a cinnamon stick and a star of anise. The recipe is for 6 people.

giovedì 11 giugno 2009

Melanzane con trito di Seitan allo zenzero


Questa ricetta è stata da me rivisitata in chiave vegetariana, la ricetta è dello chef Ken Hom, cuoco cine-americano nato a Chicago che non ha mai rinnegato le proprie origini e tradizioni. Grande esperto di di cucina e cultura cinese ha scritto libri che hanno ottenuto un enorme successo in tutto il mondo (tra cui Ken Hom Chinese's Kitchen) ed è la star di una famosa trasmissione televisiva della BBC dedicata alla cucina.




  • 2 melanzane lunghe
  • 2 panetti di seitan
  • 1 C di aglio tritato
  • 3 C di cipolla tritata
  • 3 C di zenzero tritato
  • 3 C di shoyu
  • 1/2 bicchiere di mirin
  • 1/2 bicchiere di aceto di riso
  • 2 C malto di riso
  • 4 dl olio di sesamo
  • pepe nero q.b.
Mondare e lavare le melanzane, quindi tagliarle in quattro nel senso della lunghezza. Riscaldare il wok fino a quando non è caldo, versare l'olio e, appena sarà bollente, friggere le fette di melanzane, prelevarle con una schiumarola, adagiarle su carta assorbente e tenerle in caldo.
Tritare finemente il seitan, e versare nel wok ancora caldo il seitan, l'aglio, la cipolla e lo zenzero; far saltare il tutto per qualche secondo mescolando in continuazione con un cucchiaio di legno. Irrorare quindi con la salsa di soia, il mirin e l'aceto di riso, aggiungere il malto e il pepe. Cuocere ancora per 5 minuti circa. Disponete in ciascun piatto individuale due fette di melanzane e distribuire sopra il trito di seitan allo zenzero, nappare con il fondo di cottura e guarnire con fettine di cipolla cruda.

English version
2 eggpants, 2 seitan packages, 1 tablespoon minced garlic, 3 tablespoon minced onion, 3 tablespoon minced ginger, 3 tablespoon shoyu, 1/2 glass of mirin, 1/2 glass of rice vinegar, 2 tablespoon rice syrup, 4 dl sesame oil, black pepper.
Peel and wash the eggplant, then cut into four in the length. Heat the wok until it is hot, pour in the oil and once hot, fry the slices of eggplant, remove with a skimmer, lay on paper towels and keep warm. Finely chop the seitan and pour into wok the seitan, garlic, onion and ginger, blow up everything for a few seconds, stirring constantly with a wooden spoon. Then sprinkle with soy sauce, the mirin and rice vinegar, add the malt and pepper. Cook again for about 5 minutes. Place in each plate two slices of eggplant and spread over the mince of seitan, and garnish with slices of raw onion.

lunedì 8 giugno 2009

Udon saltati al wok con Peperoni e Piselli


Gli udon sono spaghetti di grano tenero piuttosto grossi, popolari sia nella cucina coreana che nella cucina giapponese. Si servono in varie versioni: guarniti con tofu fritto o carne o pesce mentre la soba sono spaghettini di grano saraceno e si possono gustare caldi in brodo oppure freddi.




  • 250 gr di udon
  • 2 peperoni rossi piccoli
  • 2 peperoni gialli piccoli
  • 2 cippollotti
  • 2 carote
  • 1 cm di zenzero fresco
  • 2 C olio di sesamo
  • 2 C shoyu ù
  • 1 pizzico di coriandolo in polvere
  • 2 manciate di piselli
Versare le tagliatelle in una pentola grande e alta con acqua bollente, lasciar sobbollire 12 minuti circa a fuoco lento, le tagliatelle devono rimanere al dente. Sciacquare le tagliatelle sotto l'acqua fredda, lasciarle sgocciolare e metterle da parte. Nel frattempo mondare e lavare tutte le verdure, asciugarle bene e tagliarle a bastoncini sottili. Scaldare nel wok l'olio di sesamo, grattuggiare lo zenzero precedentemente tritato e far saltare la julienne di verdure per pochi minuti, finchè risulterà morbida ma croccante, unire lo shoyu e il coriandolo, far saltare ancora pochi minuti. Unire i piselli e gli udon, far saltare qualche minuto e cospargere di prezzemolo tritato o nori in polvere. Servire subito.
English version

250 gr udon - 2 little red peppers - 2 littel yellow peppers - 2 spring onions - 2 carrots - 1 cm fresh ginger - 2 tablespoon sesame oil - 2 tablespoon soy sauce - 2 handfuls green peas.
Pour the noodles into a large pot with boiling, let simmer about 12 minutes over a low heat, the noodles should remain al dente. Rinse the noodles under cold water, drain and leave them aside. In the meanwhile clean and wash all the vegetables, dry them well and cut in thin sticks. Heat the wok with sesame oil, grate the ginger and pan-fry the vegetables for a few minutes, until thet are soft but crisp, add the shoyu and pan-fry a few more minutes. Combine peas and Udon, pan-fry a few more minutes and sprinkle with chopped parsley. Serve immediately.

sabato 6 giugno 2009

Paté di Sardine


Con questa salsina si fa sempre una gran bella figura in occasione di qualche cena; di facile esecuzione, è un antipastino eccellente da spalmare su tartine di pane nero, magari in occasione di una cena a base di pesce.
Infatti sto aspettando i miei amici per una cena in compagnia, e nell'attesa condivido con voi questa ricettina imparata al corso di 'piatti di pesce'. Fuori sta piovendo a dirotto, un vero e proprio nubufragio ma abbiamo avuto una settimana di tempo meraviglioso, sole e vento, la cosiddetta 'bise' (no, non sono i bacini che si danno quando ci si incontra, qua un vero e proprio must, 3 e dico 3 bacini ogni volta che incontri amici e conoscenti) che qua soffia spesso per la gioia di velisti e surfisti.
Non pensavo fosse il nome vero e proprio di un vento di queste zone..grazie Wiki..


  • 1 scatola di sardine
  • 2 c di senape in crema
  • 1 spicchio d'aglio
  • 1 mazzetto di prezzemolo
  • 1 c aceto di mele
  • 1 C acidulato di umeboshi
  • 2 C olio e.v.o
  • 1 C miso o shoyu
  • 2-3 C succo di limone

Frullare tutti gli ingredienti in un mixer fino a ottenere una crema da spalmare sulle tartine di pane.

giovedì 4 giugno 2009

Riso rosso con Acciughe, Radicchio trevisano e Olive

Questa ricetta nasce da una recensione di Allan Bay di un ristorante nella pianura cremasca sulla rivista 'IO Donna', la ricetta è stata ideata per un piatto di linguine, ma io l'ho sostituita con del riso rosso, comunque non tardero' a fare anche la versione con la pasta che deve essere molto buona, visto il risultato con il riso.

Di Allan Bay segnalo il libro 'Cucinare verde' che propone 500 piatti vegetariani e vegani. Le ricette sono state create e sperimentate da Cristina Bay, vegetariana convinta e felice di esserlo, e supervisionate dal fratello Allan, critico gastronomico, nonché carnivoro impenitente. Le ricette, per quanto rigorosamente fedeli ai canoni vegetariani, rispondono tutte a un unico principio: la bontà. Piatti ricchi di colori e di sapori che attingono dalla tradizione gastronomica italiana, o che traggono spunti originali dalla cucina esotica, oppure sperimentano ingredienti "alternativi", come miso, alghe, tempeh, seitan. Un ricettario per sorprendere e conquistare non solo vegetariani e vegani, ma tutti gli amanti della buona tavola, dai palati più esigenti a quelli più golosi.




  • 300 gr di riso rosso cotto
  • 1 cespo di radicchio trevisano mondato
  • 7-8 filetti di acciuga dissalati
  • olive nere
  • 1 spicchio di aglio fresco
  • 1 cipolla rossa tritata
  • prezzemolo tritato
  • basilico q.b
  • 1/2 peperoncino rosso piccante
  • olio e.v.o
  • sale
  • pepe
Mettere in una padella un filo di olio, la cipolla, il peperoncino, l'aglio, le acciughe e il radicchio tagliato a tocchetti e far soffriggere a fuoco vivo, poi aggiungere il pepe, le olive, (il pane tostato e sbriciolato gr 20, per la versione con la pasta). Unire successivamente il riso, far saltare a fuoco vivace, profumando con prezzemolo e basilico e regolando di sale.

mercoledì 3 giugno 2009

Bavarese alle Fragole


Lunedi, giornata di festa, ne abbiamo approfittato per fare una passeggiata sul lago di Bienne, dal delizioso borgo di Twann lungo tutta la 'route des vignes'. Vista meravigliosa sul lago e i vigneti per approdare alla città di Bienne.



e, arrivati a casa, una squisita bavarese alle fragole, fresca e profumata.






  • 300 gr di fragole
  • 150 gr latte di soia
  • 150 gr latte di riso
  • 2 C agar agar in fiocchi o 1 raso in polvere
  • 1-2 C malto di riso secondo il gusto
  • 1 pizzico di sale
  • 1 pizzico di vaniglia in polvere
Mettere in una pentola gli ingredienti e portare a bollore per 3-4 minuti, mescolando ogni tanto. Frullare e mettere in coppette. Lasciare addensare e guarnire con fragole.
Io ho usato solo latte di riso.

English version

300 gr strawberries, 150 gr soy milk, 150 gr rice milk, 1 teaspoon agar agar, 1-2 spoon rice syrup, a pinch of salt, a pinch of vanilla powder.
Put in a pot the ingredients and bring to a boil for 3-4 minutes, stirring occasionally. Blend and put into cups. Let thicken and garnish with strawberries.