mercoledì 23 dicembre 2009

A U G U R I + Crema di Zucca e Mela

A tutti auguro serene feste e pantagrueliche abbuffate. Affilate i coltelli, sistemate le ricette, inamidate i grembiuli, comprate o fatevi regalare succulenti libri di cucina che l'anno prossimo sarà un anno culinario (e non solo) indimenticabile.
Grazie a tutte le amiche/ci che mi hanno letta e sostenuta quest'anno e grazie anche per tutti gli spunti meravigliosi che mi date ogni giorno.
Vi auguro un meraviglioso 2010 e vi offro questa saggia poesia indiana più foto più ricetta.

Non ti auguro un dono qualsiasi. Ti auguro soltanto quello che i più non hanno. Ti auguro tempo per divertirti e per ridere. Ti auguro tempo per il tuo Fare e il tuo Pensare, non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri. Ti auguro tempo non per affrettarti e correre, ma tempo per essere contento. Ti auguro tempo non soltanto per trascorrerlo. Ti auguro tempo perché te ne resti, tempo per stupirti e tempo per fidarti e non soltanto per guardarlo sull’orologio.Ti auguro tempo per toccare le stelle e tempo per crescere, per maturare. Ti auguro tempo per sperare nuovamente e per amare. Non ha più senso rimandare. Ti auguro tempo per trovare te stesso, per vivere ogni tuo giorno ogni tua ora come un dono. Ti auguro tempo anche per perdonare. Ti auguro di avere tempo, tempo per la vita. (Poesia indiana)



1 T di zucca tagliata a dadini
1 T di mele golden tagliate a dadini
1 manciata di uvetta lavata
1 pizzico di sale
1 pizzico di cannella
1 C malto di riso

In una pentola dal fondo pesante cuocete per circa 30 minuti a fuoco basso le mele, la zucca, l'uvetta, il sale, la cannella e due cucchiai di acqua, finchè tutto diventi tenero. Con una frusta mescolate bene per ottenere una crema omogenea, dolcificarla con il malto e servire in coppette. Guarnire con granella di nocciole.

lunedì 21 dicembre 2009

Tajine di Seitan


Tajine è un termine in uso in Marocco,Tunisia e Algeria per indicare lo stufato in genere, derivato dalla pentola usata per cuocerlo. Tajine indica infatti un recipiente marocchino in terracotta con coperchio conico che puo' essere usato sia in forno che sulla fiamma.
La ricetta orginale prevedeva l'agnello, io ho usato il seitan e anche se non ho la pentola tajine ho utilizzato la cottura lenta e prolungata tipica di questo tipo di preparazione.



  • 1 panetto di seitan
  • 2 cipolle
  • 2 C di miele liquido o malto di riso
  • 600 gr di patate
  • 1 c di zenzero in polvere
  • 1 c di cannella
  • 1 C di cumino in grani
  • 1 bustina zafferano
  • olio evo q.b.
  • sale, pepe
  • qualche oliva nera (fac)
Tagliate il seitan a pezzettoni, fatelo rinvenire in una padella dal fondo pesante con l'olio, aggiungete le cipolle tagliate noon troppo fini e fate saltare 5 minuti. Aggiungere il miele e lasciar caramellare, poi aggiungete le spezie. Versate 3 dl di acqua e lasciate cuocere a fuoco minimo per 45 minuti. Poi aggiungete le patate tagliate a spicchi e lasciar cuocere ancora 30 minuti. Servite ben caldo.
Il sapore è fantastico.

giovedì 17 dicembre 2009

Pere con salsa di Cranberries, Cannella e Vaniglia


Questa ricetta è stata tratta dal famoso libro 'The Candle Cafè Cookbook', che raccoglie le migliori ricette del famoso ristorante vegano newyorkese.
Questo libro l'ho scoperto anni fa grazie a un post di Petula e solo ora l'ho rispolverato per leggerlo ed è stata una riscoperta: le ricette sono ottime, semplici ma molto sfiziose.
Unica pecca: le misurazioni sono quelle americane, espresse in tazze ma ovunque ormai vendono i misurini con le dosi americane.
Ho usato i cranberries. Il cranberry è un alimento che ormai si sta diffondendo anche in Europa, è una bacca rossa e gustosa dal sapore agrodolce dotata di molteplici virtù benefiche.
Pubblicazioni su prestigiose riviste scientifiche internazionali attribuiscono al Cranberry svariate proprietà benefiche nella prevenzione e nella cura delle seguenti patologie: infezione delle vie urinarie, osteoporosi, carenza di antiossidanti e cardiopatie, solo per citarne alcune. Il Cranberry (nome scientifico: Vaccinium macrocarpon) è una bacca di colore rosso intenso che cresce esclusivamente in Massachusetts, New Jersey, Oregon, Washington, Wisconsin e in alcune zone del Canada e del Cile. Viene coltivato in suoli sabbiosi e ricchi di acqua, che nel periodo della raccolta, tra maggio e ottobre, offrono in lontananza un eccezionale spettacolo cromatico. Solo il 12% del raccolto viene consumato come frutto fresco; tutto il restante viene destinato all'industria alimentare sotto forma di succo per le bevande e di frutta essiccata per lavorazioni varie. Il succo di Cranberry, bevuto regolarmente, rappresenta un'ottima alternativa per contrastare in modo semplice e gustoso i rischi di osteoporosi, proprio perché naturalmente ricco di calcio. E' ampiamente documentato che i tannini condensati contenuti nel Cranberry inibiscono l'azione dei batteri letteralmente avvolgendoli. Il Cranberry contiene alte concentrazioni di antiossidanti, grazie alla forte presenza di Vitamina C. Una sua assunzione regolare, quindi, risulta in un valido aiuto nella prevenzione di varie patologie. Il Cranberry, grazie all'alto contenuto di fibre (4,46 grammi di fibre ogni 100 grammi) combatte le degenerazioni arteriose, quali cumuli di cellule, grassi e colesterolo, ritenute tra i principali responsabili di infarti e arresti cardiaci.
(dal sito 'Lifegate').

  • 4 pere
  • 1/4 (un quarto) di taza di succo di limone
  • 1/4 tazza di cranberries secchi (mirtillo rosso americano)
  • 1/2 tazza mandorle tostate
  • 1 c di canella in polvere
  • 1/2 tazza di succo di mela
  • 2 stecche di cannella
  • 2 c vaniglia in polvere
Pelate le pere e tagliatele a metà, mettetele in una padella larga e cospargetele con succo di limone. Aggiungere cranberries e mandorle, una spruzzata di cannella, il succo di mela, la vaniglia e le stecche di cannella.
Far sobbollire per 20-25 minuti fino a quando le pere non saranno tenere.
Per una presentazione più curata potete scavare nel cuore della pera e inserire una manciata di cranberries e mandorle.

For the English friends

4 medium pears washed and peeled
1/4 cup fresh lemon juice
1/4 cup cranberries
1/2 cup toasted almonds
1 teaspoon ground cinammon
2 cinnamon sticks
1/2 cup apple juice
2 teaspoons vanilla extract

Peel the pears and cut them in half from the stem to base. Core the pears and leave the bottoms intact. Drizzle them with the lemon juice. Fill each pear with an equal portion of cranberries and almonds. Sprinkle the pears lightly with cinammon. Arrange the pears in a saucepan. Add the cinammon sticks to the pan and pour the apple juice and vanilla extract around the pears. Simmer over medium heat for 20-25 minutes, or until tender.

sabato 12 dicembre 2009

Insalata tiepida di Patate, Cipolle Rosse, Datteri, Cumino e Noccioline tostate


Oppure 'Salade de pommes de terre, oignons, dattes, cumin et cacahuètes grillées' che fa più chic. Questa ricetta l'ho trovata sulla rivista di cucina francese 'Saveurs'. Mi ha incuriosito la presenza dei datteri e la vinaigrette composta da miele, cumino e olio profumato alle noci, un condimento che si è rivelato molto profumato al palato e all'olfatto.
Più che un'insalata è un secondo o contorno da grandi occasioni.
Dedico questa ricetta alle mie nipotine che da quando sono venute a trovarmi hanno imparato delle parole francesi tra le quali 'cacauet' (cacahuètes).



  • 600 gr di patate
  • 12 datteri
  • 4 cipolle rosse
  • 50 gr di noccioline non salate
per la vinaigrette
  • 2 C di olio profumato alle nocciole
  • 2 C aceto di mele
  • 1 c miele liquido
  • 1 pizzico di cumino in polvere
  • sale, pepe
Un'ora prima mettere a bagno le cipolle affettate per addolcirle. Intanto cuocere le patate in acqua o a vapore. Snocciolare e tagliare i datteri in quattro, tostare le noccioline in una padella dal fondo pesante a secco. Far saltare le cipolle in olio di sesamo fino a quando non sono tenere (anche se la ricetta non lo prevedeva). Preparare la vinaigrette con tutti gli ingredienti. Mescolare in una teglia patate, cipolle, noccioline, datteri e cospargere con la vinaigrette. Coprire la teglia con un foglio di alluminio e passare in forno 15 minuti a 150°.

giovedì 10 dicembre 2009

Trota affogata con Salsa Cameline


Questa ricetta è di Guillaume Tirel, chef vissuto tra il 1312 e il 1395, fu al servizio della regina Giovanna e del re Filippo IV di Francia. Nel 1830 scrisse "Viander", un celebre trattato di cucina.
Che effetto fare una ricetta che si eseguiva così già nel 1300, mi sono sentita molto "cortigiana" ;)




  • 4 trote da 200 gr ciascuna o altro pesce (anche triglie)
  • chiodi di garofano
  • limone
  • sale
per la salsa
  • 1/2 tazza di aceto di riso
  • 5 fette di pane (senza crosta)
  • 1 c e 1/2 di canella in polvere
  • 1 c di zenzero grattuggiato
  • qualche seme di cardamomo schiacciato
  • 1/2 c di macis in polvere
  • sale
  • 1/2 c di pepe nero

Eviscerate, lavate i pesci e asciugateli. Metteteli in una teglia, salateli e aggiungete acqua fin quasi a coprirli. Chiudete la teglia con un foglio di alluminio o un coperchio e passate in forno ( a 180°) per 20-25 minuti. Scolate i pesci dall'acqua rimasta nella teglia e serviteli nei piatti con fettine di limone e qualche chiodo di garofano. Accompagnate con la salsa a parte.
Per la salsa: bagnate il pane con l'aceto e lasciatelo riposare per 5 minuti fino a che è morbido. Aggiungete la cannella, lozenzero, il cardamomo, il macis e il pepe, mettete tutto in un frullatore e riducete in crema. Aggiungere sale se necessario.

mercoledì 9 dicembre 2009

Finocchi con Mandorle e salsa di Umeboshi


L'umeboshi è un popolare condimento della cucina giapponese a base di albicocche salate che sono state fermentate in salamoia per almeno un anno. Non devono essere consumate spesso in quanto molto salate ma hanno un' incredibile capacità di creare stabilità intestinale e di correggere l'acidità del corpo , specialmente nel tratto digestivo. Sono un prodotto a fermentazione lattica e contengono batteri capaci di fortificare la flora intestinale ed aiutano a curare disfunzioni che si originano nell'intestino, come la candida.
Sono impiegate in cucina in forma diversa, come olive e come purea per fare salse e condimenti. Hanno un sapore molto acido e alcalinizzante che le rende ottime per stimolare il fegato, per favorire il flusso dei succhi digestivi e nello stesso tempo hanno un effetto rinforzante.
(fonte 'Manuale di self-healing' di M. Halsey).



  • 3 prugne salate o 3 c di purea di umeboshi
  • prezzemolo o dragoncello
  • il succo di un limone
  • 4 C olio evo
  • 3 finocchi
  • una quindicina di mandorle bianche
Preparate una salsa tritando finemente le umeboshi e il prezzemolo e mescolateli in una terrina al succo di limone e olio. Lasciate macerare per alcuni minuti, nel frattempo tagliate i finocchi a sottili lunette. Conditeli con la salsina e le mandorle tritate.

martedì 8 dicembre 2009

Pain d'épices


Era da tanto tempo che avevo in mente di fare il pain d'épices, essendo mio marito un fan di questo pane. Al supermercato per caso ho trovato la miscela di spezie già pronta (cannella, anice, coriandolo, anice stellato e chiodi di garofano) e sul retro la ricetta.
Ho dato un'occhiata anche alla ricetta di Eli, perchè mi ricordavo che qualche mese fa aveva già proposto questo dolce e, dopo aver appurato che la ricetta in mio possesso fosse simile a quella di Eli e non una 'tavanata galattica', mi sono tranquillizzata.
L'impasto risulterà molto colloso, tipo muffin, ma voi stoici/che andate avanti perchè il risultato sarà ottimo e profumatissimo.



  • 500 gr di farina manitoba tipo '0'
  • 2 C di spezie
  • scorza di 1 limone grattuggiata
  • 250 gr di miele (io ne ho messe 4 belle chucchiaiate senza pesarlo)
  • 3 dl latte di riso
  • 1 bustina di cremortartaro o lievito per dolci
  • 1 pizzico di sale
Impastare gli ingredienti secchi e far sciogliere il miele nel latte tiepido, far raffreddare e unire all'impasto. Lasciar riposare mezz'ora circa. In forno a 180° per 40 minuti in uno stampo per plumcake.

domenica 6 dicembre 2009

Vellutata di Carote alla Mela renetta


Mentre aspetto l'arrivo delle mie nipotine, che vengono a trovarmi in occasione del ponte, pubblico questa vellutata molto rinfrescante e depurativa.
Lo zenzero poi ci aiuta a eliminare il muco in eccesso in caso di raffreddori, ottimo a fettine sobbollito in acqua per 10 minuti, perfetto in questa stagione in cui il corpo deve eliminare gli eccessi estivi (tutta l'energia 'yin' accumulata tramite troppi gelati, birre ecc) per affrontare l'inverno.
I raffreddori e le influenze nonn sono altro che il tentativo del corpo di eliminare gli eccessi per affrontare al meglio l'inverno.
(vedi videoassaggino su http://www.lasanagola.com/)
No, no non sono una zia sadica, non propongo questo come pranzo oggi ma delle lasagne alla feta e una mousse al cioccolato ma di quelle tradizionali con duecento grammi di cioccolato fondente, panna e uova.
Ogni tanto bisogna viziarsi. Come direbbero qua: 'il faut se régaler!!'



  • 8 carote grandi
  • 1 cipolla bianca piccola
  • 1 C di zenzero grattuggiato
  • 1 mela renetta
  • 8 C di yoghurt naturale di soia
  • 1 C di succo di limone
  • 1 mazzetto di prezzemolo
  • 1 l di brodo vegetale
  • 2 C olio evo
  • sale
Sbucciate e tritate finemente la cipolla e ponetela ad appassire in una casseruola insieme allo zenzero grattuggiato e all'olio extra vergine di oliva. Lavate e pelate le carote. tagliatele a pezzettoni; sbucciate la mela e affettatela finemente. Unite i tocchetti di carota e la mela alla cipolla appassita, aggiustate di sale, versate il brodo vegetale e cuocete, coperto a fiamma bassa, per 30 minuti. Spegnete il fuoco, fate intiepidiree frullate con il frullatore a immersione fino a ottenere una crema molto liscia. Incorporate quattro cucchiai di yogurt e il succo di limone e mescolte. Se avete ospiti suddividete la crema nelle fondine individuali e disponete al centro di gni porzione un cucchiaio di yogurt senza mescolare, decorare con rondelle di carote crude e prezzemolo.

venerdì 4 dicembre 2009

Pere in Salsa di Uvetta


Ricetta eseguibile in un nanosecondo, magari mentre si sta preparando un risotto o un piatto di pasta, è sufficiente sbucciare le pere e 'schiaffare' tutti gli ingredienti in una padella. A fine pasto le potrete gustare anche tiepide o fredde e..sono una delizia.




2/3 pere
mezza tazza di uvetta
1 C di buccia di limone biologico grattuggiata
mezza tazza di acqua
2/3 C di malto

Sbucciate le pere, tagliatele a metà o a quarti e disponetele in un tegame con l'uvetta, la buccia di limone e l'acqua. Aggiungetevi il malto e fate sobbollire circa 15 minuti.
Si possono servire e gustare sia calde che fredde cosparse del liquido di cottura magari con una palla di gelato alla vaniglia.


Pour les amis suisses/français

(2-3 poires, une demi tasse des raisins, 1 C de zeste de citron, une demi tasse d'eau, 2-3 C de syrop de riz).

Peler les poires, les couper en deux ou en quartiers et disposez-les dans une casserole avec les raisins, le zeste de citron et de l'eau. Ajouter le syrop de riz et laisser mijoter environ 15 minutes. Servir chaud ou froid arrosé avec le jus de cuisson et une boule de glace vanille.


For the English friends

(2-3 pears, half a cup of raisins, 1 C of lemon peel, half a cup of water, 2-3 C of rice malt)

Peel the pears, cut them in halves or quarters and arrange them in a saucepan with the raisins, the lemon peel and water. Add the rice malt and simmer about 15 minutes. Serve either hot or cold sprinkled with the cooking liquid and a ball of vanilla ice cream.

giovedì 3 dicembre 2009

Lasagnette alla Zucca, Curry e Mandorle


La tosse è la mia compagnia in queste giornate fredde ma rese meno tristi dai raggi del sole e dal lago che posso ammirare dalla finestra del salotto quando mi sento giù di morale; sono stata proprio poco bene in questo periodo, dei problemi molto fastidiosi all'orecchio mi hanno tormentata. Sono ancora a casa ma le forze per cucinare non mi mancano, anche se sono stanca, non ce la faccio proprio a non aprire un libro di cucina.
L'idea di queste lasagne è venuta per caso, è vero che avevo della pasta per lasagne già pronte da finire, avevo una zucca della varietà Triumpho da finire, avevo in casa della panna da cucina di soia e delle spezie (curry, macis e peperoncino d'Espelelette, non da finire ;) e sono venute buonissime. Senza la besciamella della quale non sono proprio una fan.




  • pasta per lasagne
  • 1 zucca piccola
  • 1 cipolla rossa
  • 250 ml di panna di soia
  • qualche manciata di farina di mandorle
  • 1 c curry
  • 1/2 c piment d'Espelette
  • 1 pizzico di macis
  • olio evo q.b.
  • shoyu q.b.
Far saltare una cipolla rossa in una padella dal fondo pesante con olio evo, dopo qualche minuto aggiungere le spezie, fare prendere e poi unire la zucca tagliata a quadretti. Far prendere, unire acqua e far stufare. Dopo 10 minuti circa unire la panna di soia e far stufare ancora, infine unire lo shoyu per insaporire. In una piccola teglia fare uno strato di lasagne, uno di zucca e cospargere di farina di mandorle, proseguire per altri 2 strati finendo con una grattuggiata di grana padano.
In forno a 200° per 20 minuti.

martedì 1 dicembre 2009

Insalata di Alghe Dulse e Tofu Affumicato


Se avete tutto in casa e siete di fretta vi risolve un pranzo equilibrato, il mais vi da il cereale e il tofu il legume quindi la proteina. L'alga dulse è ricca in ferro, potassio, magnesio e iodio, è una delle alghe più yin. È un’alga morbida e dal particolarissimo gusto “piccante” unico nel suo genere. Si usa per preparare una serie di zuppe e di ottimi condimenti; fatta cuocere brevemente, si combina bene con le cipolle e costituisce un accompagnamento gustoso per piatti a base di avena e di cereali cotti. Dopo un breve ammollo si può aggiungere a diversi tipi di insalate, dando così una nota di colore e nel contempo un apporto importante di sostanze nutritive. L’alga dulse può essere gustata cruda ma sostiene bene anche le medie cotture. La sua foglia abbastanza consistente, ma tenerissima, rende l’alga particolarmente versatile e adatta a mille occasioni da sperimentare in innumerevoli ricette. L’alga dulse può contenere delle conchigliette e quindi necessita di un'accurata pulizia prima dell'uso.


  • 1 panetto di tofu affumicato a dadini
  • una manciata di alghe dulse ammollate
  • 100 gr germogli di soia
  • una manciata di olive
  • 100 gr di mais
  • lattuga, rucola o radicchio rosso
  • shoyu
  • aceto di mele/riso
  • olio
Preparare una vinaigrette emulsionando aceto, shoyu e olio e condire l'insalata mista.

domenica 29 novembre 2009

Crema di Indivia con Cipollotti e Trota affumicata



  • 400 gr di insalata belga
  • 4 cipollotti
  • 1 patata grande farinosa
  • 7,5 dl di latte vaccino o riso
  • 2 C olio evo
  • 2 C di erba cipollina
  • noce moscata
  • sale, pepe nero
  • 1 filetto di trota affumicata
Tagliate a metà i cespi di insalata, eliminate il torsolo e affettateli grossolanamente; lavate e pepate la patata e riducetela a dadini, tagliate 3 cipolotti a pezzetti e mettetene uno da parte.
In una casseruola portate il latte a ebollizione e aggiungete l'insalata belga, la patata e i cipollotti, insaporite con sale, pepe nero e una grattuggiata di noce moscata. Lasciate sobbollire 30 minuti con il coperchio leggermente sollevato. Nel frattempo far rosolare il cipollotto affettato in olio evo.
Con un frullatore a immersione frullate la zuppa fino a ridurla in crema, rimettete sul fuoco e far ridurre ancora per 10 minuti, se troppo liquida aggiungere kuzu o maizena.
Servite la crema con l'erba cipollina tagliuzzata, qualche anello di cipollotto e dei pezzetti di trota affumicata. Una delizia!
La version en français suivra bientôt.

venerdì 27 novembre 2009

Seitan autoprodotto con Zucca e Patate al forno


Lo scorso weekend, causa influenza, sono stata chiusa in casa e ne ho approfittato per fare il seitan; la ricetta mi osservava malignetta da mesi (anni!) dall'anta del frigorifero, convinta che mai mi sarei decisa a degnarmi di lei. E invece, ecco un seitan bello morbido e saporito e soprattutto conveniente rispetto al panetto acquistato, gli ingredienti non son altro che farina manitoba, acqua e shoyu.
Per chi non lo sapesse il seitan è un alimento altamente proteico ricavato dal glutine del grano tenero o da altri cereali come farro o kamut. Le calorie sono intorno alle 120 per 100 gr di prodotto, quindi simili a quelle della carne, senza però i grassi saturi e colesterolo di quest'ultima. Il seitan può essere cucinato in tantissimi modi e le preparazioni sono molto simili a quelle della carne, con però il vantaggio di essere molto più veloci, poiché il seitan è un alimento già cotto.
Procedimento.


  • 450 gr farina manitoba
  • 300 ml acqua
  • 4 c sale
  • 600 ml di brodo di verdura
Setacciare farina e unire metà del sale, versare 300 ml di acqua e lavorare l'impasto per 5 minuti. Riempire di acqua una insalatiera grande e unire il rimanente sale. Immergervi la pasta per 30 minuti. Trasferirla in un colapasta e metterla sotto il rubinetto facendo scendere acqua fredda e schiacciandola per fare uscire l'amido. Continuare fino a che avrà perso volume e rimarrà una cosa collosa. Lasciarla riposare 30 minuti. A questo punto si potrebbe stendere come una pizza e cospargere di rosmarino, salsa di soia o zenzero facendo penetrare bene avvolgendola (io non l'ho fatto ma vorrei provare la prossima volta). Poi versare il brodo in pentola a pressione, che avevo fatto precedentemente con verdure, erbe di provenza, pepe, ecc, potete sbizzarrirvi, mettete la pasta nel cestello con il brodo che la ricopre e cuocete a pressione per 15/20 minuti. Aprire pentola, lasciar raffreddare il seitan e tagliarlo a fette, si conserva nel liquido di cottura per 3-4 giorni ed è possibile surgelarlo.




  • 3-4 fette di zucca
  • 2 patate
  • seitan a pezzettoni
  • 2 spicchi d'aglio
  • rosmarino fresco
  • semi di cumino
  • shoyu q.b.
  • olio evo

Tagliare tutto a pezzettoni, condire con olio, shoyu e spezie, magari diluire con poca acqua, coprire la teglia con carta stagnola e infornare a 180° per 25-30 minuti.

mercoledì 25 novembre 2009

Spaghetti di Kamut alle Vongole


Il kamut è una buona scelta per chi ha appena iniziato ad approcciarsi a una cucina più sana e integrale in quanto nell'aspetto e sapore è uguale alla pasta bianca.
Il Kamut è un antenato del grano duro moderno, come il farro è un antenato del grano tenero. E' stato scoperto, migliaia di anni fa, nella "mezzaluna fertile", la regione situata fra l'Egitto e la Mesopotamia. Dopo un lungo periodo di oblio, questo cereale è stato riscoperto e oggi sta riacquistando il posto che merita nell'alimentazione contemporanea. Il cereale Kamut ha un sapore intenso che ricorda il burro. Rispetto al grano duro classico, contiene dal 20 al 40% in più di proteine e presenta percentuali più elevate di amminoacidi vitamine e minerali, oltre che caratteristiche di elevata digeribilità. Questa varietà estiva del seme gobbo, cresce meglio nelle medesime regioni rispetto al durum. Non ha mai subito le alterazioni delle tecniche di manipolazione dell'agricoltura moderna, che sacrificano sapore e contenuto nutrizionale a vantaggio di rendimenti elevati.
P:S. Appena avrò tempo vi racconterò tutto del mio corso di cucina indiana.


per 4 persone

  • 350 gr di spaghetti di kamut
  • 800 gr di vongole
  • 3 C di olio e.v.o
  • 2 spicchi d'aglio
  • prezzemolo tritato
  • pepe

Sciacquare più volte le vongole e tenerle a bagno per qualche ora in abbondante acqua appena tiepida e leggermente salata. Scaldate l'olio in un tegame largo e fate soffriggere gli spicchi d'aglio. Quando l'aglio ha preso colore versate nel tegame le vongole sgocciolate, rialzate la fiamma, coprite e lasciate sul fuoco qualche minuto fino a quando saranno aperte. Tiratele su con la schiumarola e sgusciatele, scartate quelle rimaste chiuse e lasciatene una dozzina con il guscio per la decorazione finale. Filtrate il sugo di cottura e unitelo alle vongole e insaporitele con abbondante pepe. Cuocete gli spaghetti al dente, uniteli alle vongole e fate saltare ancora 2 minuti. Serviteli caldissimi spolverati con abbondante prezzemolo tritato.

domenica 22 novembre 2009

Polpettone speziato di Tofu Affumicato, Porri e Erbette


Come direbbero le food blogger più navigate questa è la classica ricetta svuotafrigo per finire un panetto di tofu affumicato che vagava nel frigorifero in cerca di compagnia e per finire porri e erbette. La ricetta l'avevo segnata tempo fa e non so più da dove, mi perdoni l'autore, però la ricetta prevedeva cannella, maggiorana e aglio come spezie e il tofu naturale. Io ho usato un pò di spezie così a naso e il risultato è stato ottimo.




  • 200 gr di tofu affumicato
  • 4 porri
  • 1 mazzo di coste
  • 1 pizzico di noce moscata
  • 1 c curcuma
  • 1 pizzico di peperoncino d'Espelette
  • pepe
  • olio evo
  • shoyu q.b.
  • 3 C pangrattato
  • 3 C fiocchi di avena
  • 3 C panna di soia per cucina (fac)
Bollire le coste e metterle da parte. In una padella far stufare i porri affettati con olio, shoyu e curcuma. In una ciotola sbriciolare il tofu affumicato, unire le verdure, il pangrattato, i fiocchi di avena, le spezie e la panna di soia.
Trasferire in una pirofila per plumcake unta d'olio, spolverare sopra altro pangrattato e lievito in fiocchi.
Passare in forno a 180° per 15-20 minuti e alla fine far gratinare.

giovedì 19 novembre 2009

Stufato di Cavolo Rosso con Mele


Il nome francese di questo piatto nordico è 'chou rouge à la flammande' e viene in genere abbinato alla selvaggina. Io ho rivisitato la ricetta apportando solo due modifiche, olio invece di burro, malto di riso invece di zucchero e aceto di mele invece di aceto di vino. Ripensandoci si potrebbe anche aggiungere dell'uvetta, ma ho preferito la semplicità. Il suo segreto è una cottura lenta e prolungata.


  • 1 cavolo rosso
  • 1 cipolla affettata fine
  • 2 mele
  • 2 C aceto di mele
  • 2 C malto di riso
  • olio evo q.b
Preriscaldate il forno a 170°. Tagliate il cavolo in quattro pezzi, eliminate la parte dura, quindi affettatelo a listarelle sottili. Immergetelo in una grossa pentola di acqua bollente salata (l'acqua deve più che coprire il cavolo), portate a ebollizione, cuocete 5 minuti e scolate. Il cavolo avrà assunto un colore blu inchiostro, riprenderà il colore naturale in una fase successiva. Scaldate l'olio in una padella e cuocetevi lentamente la cipolla finchè non risulta trasparente. Sbucciate le mele, tagliatele in quattro parti e affettatele sottilmente prima di aggiungerle alla cipolla. Lasciatele cuocere per alcuni minuti poi toglietele dalla pentola e tenetele da parte.
Trasferite il cavolo in una teglia da forno alternando strati di mela e cipolle a strati di cavolo. Spruzzate con l'aceto, il malto e due cucchiai di acqua, quindi salate e pepate a piacere. Quando aggiungerete l'aceto il cavolo riassumerà il colore originale. Coprite con della carta stagnola e passate in forno per mezz'ora finchè il cavolo risulterà molto tenero. Rigirate di tanto in tanto e bagnate con dell'acqua se necessario.

martedì 17 novembre 2009

Orzo con Zucca al Curry e Funghi Trifolati


Ho amici che spesso mi dicono: 'non mi sento soddisfatto se non mangio la carne o il formaggio, mi mancano le proteine'. In realtà, quello che credono che gli diano le proteine sono i grassi, infatti la sensazione di soddisfazione e pienezza è più un discorso collegato ai grassi e questa sensazione può essere ottenuta utilizzando più olio in cucina fino a quando il palato e il corpo non si abituano a un'alimentazione più semplice. L'ho capito per esperienza diretta. Sfatiamo un mito: le proteine non servono per fornire energia ma per costruire e aumentare la struttura corporea e anche per i bambini ne basterebbero molto meno, i neonati crescono benissimo con un apporto del 3% di proteine rispetto alla totalità delle calorie che si consumano e l'OMS raccomanda per i bambini il 6% contro il 14% del consumo attuale! Il consumo eccessivo di proteine rappresenta una delle cause principali di allergie e di debolezza del sistema immunitario. Provate a guardare una tabella che indichi il totale delle proteine negli alimenti, vi renderete conto che non solo carne, uova e pesce contengono proteine ma anche broccoli, patate, asparagi, ecc per non parlare di fagioli bianchi, riso integrale o orzo.
100 grammi di fagioli bianchi contengono il 10,9 % di acqua, forniscono 340 calorie, 22,3 gr di proteine, 1,6 gr di grassi, 61,3 gr di carboidrati, 144 mg di calcio, 425 mg di fosforo, 7,8 mg di ferro mentre 100 gr di carne di manzo (filetto) contengono il 55,7% di acqua, forniscono 313 calorie, 16,9 gr di proteine, 26,7 gr di grassi, zero carboidrati, 10 mg di calcio, 155 mg di fosforo, 2,5 mg di ferro (fonte: 'Il nuovo libro della macrobiotica' di Michio Kushi, tabella dal Manuale del ministero dell'Agricoltura degli Stati Uniti).



(ricetta di Michio Kushi)

1 tazza di orzo messo a bagno per 6-8 ore
5 tazze d'acqua
1 striscia di kombu di 10 cm messa a bagno e tagliata a quadratini
1 pizzico di sale marino
1/4 di tazza di scalogno tritato
1 foglio di nori tostato tagliato a quadratini
tamari (fac)


Mettete l'orzo in una pentola a pressione con l'acqua e la kombu e portate a pressione, riducete la fiamma e cuocete per 50 minuti. Mettete l'orzo nei piatti di portata e guarnite con lo scalogno, le nori tostate e 2-3 gocce di tamari.
Potete farne anche in gran quantità, in frigorifero l'orzo scondito si mantiene anche tre giorni.
Per la zucca l'ho tagliata a pezzettoni e l'ho messa in una pentola in cui avevo fatto appassire una cipolla in olio di sesamo e ho aggiunto un cucchiaino di curry e poca acqua quando la zucca è cotta ho aggiunto una spruzzata di shoyu e ho lasciato ancora 3-4 minuti sul fuoco.
Per i funghi, li ho lavati e tagliati fini. In padella ho fatto soffriggere aglio, olio di oliva, un pizzico di peperoncino, ho unito i funghi e cotto a fiamma alta. Dovrebbero rilasciare molta acqua, li ho lasciati sul fuoco fino a quando non si sono asciugati. Ho unito del prezzemolo, ho abbassato il gas e ho fatto stufare per 20 minuti. Spento il gas ho irrorato con un limone spremuto.

domenica 15 novembre 2009

Torta glassata all'Arancia




  • 4 tazze di farina tipo '0'
  • 1 bustina cremortartaro o lievito per dolci
  • 1 c vaniglia in polvere
  • 1 pizzico di sale
  • 1/2 tazza sciroppo d'acero
  • 3 C zucchero di canna
  • il succo di 2 arance
  • 2 T latte di riso/soia
  • 1 T olio di mais
  • 1/2 tazza di semi di papavero
per la glassa

1 T succo d'arancia
3 C malto di riso
semi di papavero (fac)
2 C di kuzu
scorza gratttuggiata di 1 arancia

In una ciotola mescolare alla farina il lievito, la vaniglia, lo zucchero e il sale. A parte miscelare bene lo sciroppo d'acero col latte di riso e l'olio di mais. Versare nella ciotola e amalgamare il tutto con cura, fino a ottenere una pastella piuttosto densa. Se rimane troppo densa aggiungere latte di riso o succo di arancia. Aggiungere i semi di papavero e mescolare bene. Versare il composto ottenuto in una teglia unta con poco olio e cuocere nel forno già caldo a 180° per 45 minuti circa. In un pentolino unire il succo d'arancia a scorza grattugiata e malto e portare appena a bollore. Sciogliere il kuzu in poco succo d'arancia freddo, versare nel pentolino mescolando continuamente per qualche minuto fino ad addensare.
Potete servire la torta a fette con accanto la salsina o farcire la superficie della torta con la salsa preparata e decorare con fettine o scorzette d'arancia.
Pour les amis suisses/français
(4 tasses de farine semiblanche, 1 sachet de poudre à lever, 1 c de vanille en poudre, 1 pincée de sel, 1/2 tasse de syrop d'erable, 3 C de sucre brun, le jus pressé de 2 oranges, 2 tasses de lait de riz/soja, 1 tasse d'huile de mais, graines de pavot).
pour le glaçage (1 tasse de jus d'orange, 3 C syrop de riz, graines de pavot, 2 C de kuzu, zeste râpé d'une orange).
Dans un bol, mélanger la farine, la poudre à lever, la vanille, le sucre et le sel. Mélanger le sirop d'érable avec du lait de riz et de l'huile de maïs. Verser dans un bol et mélanger le tout soigneusement, jusqu'à obtenir une pâte assez épaisse. Si la pate est trop épaisse, ajouter du lait de riz ou de jus d'orange. Ajouter les graines de pavot et bien mélanger. Verser le mélange dans un moule huilé et cuire au four préchauffé à 180 ° C pendant 45 minutes. Dans une casserole, combiner le jus d'orange, le zeste râpé, les graines de pavot et le syrop de riz et porter à ébullition. Dissoudre le kuzu avec peu jus d'orange, verser dans la casserole, en remuant constamment pendant quelques minutes pour épaissir. Farcir la surface du gâteau avec la sauce et décorer avec des tranches ou de zestes d'orange. Vous pouvez aussi servir le gâteau en tranches avec la sauce à côté.

lunedì 9 novembre 2009

Riso al Limone, Curcuma, semi di Senape e Kaffir Lime


Questa ricetta (semplice semplice) mi è stata data da un'amica indiana, a dire il vero la ricetta prevedeva l'uso del riso basmati ma non lo avevo in casa e ho usato il riso integrale. A breve poi vi innonderò di ricette indiane perchè mi sono iscritta a un corso di cucina indiana.
Al posto delle foglie di curry ho utilizzato le foglie di kaffir lime, che ho trovato recentemente al supermercato. Solitamente vengono utilizzate nella cucina thailandese per fare i curry. Hanno un aroma di limone molto delicato.
Oltre al piacere del palato il nostro fegato ci ringrazierà per l'utilizzo del limone, che ha una funzione depurativa e nella medicina orientale il sapore acido è riconosciuto come stimolante di fegato e cistifellea.


  • riso integrale o basmati già cotto
  • 2 c semi di senape
  • 4-5 foglie di kaffir lime o curry
  • 1 c di curcuma
  • 1 cipolla
  • il succo di un limone spremuto e qualche fetta
  • 2 C olio evo
  • 1 c arrowroot o amido di mais per addensare (fac)

Scaldare l'olio in una padella antiaderente, unire i semi di senape e quando iniziano a sparare per aria unire la cipolla e lasciar rosolare fino a quando non diventa trasparente. Unire la curcuma, le foglie di kafir lime e il succo del limone, far prendere. Dopo poco unire l'arrowroot per addensare e poca acqua. Unire il riso, mescolare e ornare con le fettine di limone.

venerdì 6 novembre 2009

Pizzoccheri con Cavolfiore, Mandorle e Semi di Girasole tostati


Un modo diverso e più leggero per gustare i pizzoccheri. Questi sapori si armonizzano molto bene tra loro.


per 4 persone
  • 320 gr di pizzoccheri
  • 1 cavolfiore medio
  • 1 cipolla
  • erba cipollina
  • semi di girasole tostati
  • farina di mandorle (fac)
  • sale
  • 2 C shoyu
  • olio evo q.b
  • tofu (fac)
Tagliate il cavolfiore a pezzi piccoli e cuocerlo in abbondante acqua salata, dopo qualche minuto aggiungere i pizzoccheri ( o regolatevi diversamente, a seconda di quanto vi piace cotto il cavolfiore). Quando sono cotti scolate tutto insieme e saltate con la cipolla, che avrete nel frattempo fatto saltare in una pentola larga con olio e shoyu. Alla fine guarnite con erba cipollina affettata fine, semi di girasole tostati e la farina di mandorle. Potete aggiungere alla fine del tofu fritto.

giovedì 5 novembre 2009

Marmellata di Mele Cotogne


Le mele cotogne non le conoscevo. Le ho scoperte qua. Molte mamme degli alunni di Simone ci regalavano questa marmellata di 'coings', ma che cosa sarà mai? e poi..dizionario alla mano, ah! le mele cotogne. Il nome mi dice qualcosa ma non le avevo mai viste. E allora, in questo periodo che marmellata si può fare? la marmellata di mele cotogne!
Sbucciarle è stata un'impresa, erano durissime, ho sacramentato molto (tanto mio marito è abituato), sembravano acerbe e non ho ancora capito se erano acerbe o se sono tutte così. Forse qualcuno di voi mi puo' illuminare.
Però la marmellata è buona, sembra più una compote de pomme. Ottima per farcire crêpes dolci magari con una cremina di vaniglia e cannella, qua l'ho mangiata a colazione con il morbidone di zucca.


per 500 gr di marmellata

  • 800 gr di mele cotogne
  • 1 bastoncino di cannella
  • 1 stecca di vaniglia
  • 1 stella di anice (fac)
  • 2 chiodi di garofano (fac)
  • succo di 2 limoni e un'arancia
  • 250 gr di zucchero
  • 15 cl di acqua
Pelare e tagliare le mele in pezzi, metterle in pentola con tutte le spezie, lo zucchero, il succo di limone e arancia, 15 cl di acqua. Lasciar riposare una notte. Cuocere fino alla consistenza desiderata, mettere in vaso pulito e chiudere subito quando la marmellata è ancora bollente.
Per una spiegazione ancora piu' dettagliata vi rimando a questo link.

Pour les amis suisses/français
(8oo gr de coings, 2 clous de girofle, 1 fleur de badiane, 1 bâton de cannelle, 1 gousse de vanille, 250 gr sucre en poudre, le jus de 2 citrons et 1 orange).
Peler et couper les coings en morceaux. Déposer le tout dans une casserole avec le sucre, les épices, le jus d'orange et de citrons, ajouter 15 cl d'eau et cuire 45 mn à petits bouillons. Remplir et fermez les pots, conserver au frigo.

mercoledì 4 novembre 2009

Soba in brodo - il Grano Saraceno



Questo è un piatto tipicamente invernale soprattutto per la presenza del grano saraceno. Il grano saraceno nella teoria dei 5 elementi viene classificato sotto l'energia Acqua: rinforza i reni, fa ssciugare 'l'umidità' e l'acidità stagnante nel corpo (va bene per reumatismi e simili problemi delle ossa e delle articolazioni, come l'artrosi). Dona inoltre resistenza alla fatica ed energia fisica. Il suo uso è molto diffuso nei paesi freddi dell'europa dell'est, soprattutto in Russia, in alcune zone del Nord Italia e in Giappone. Può essere usato intero per preparare minestre e piatti di cereali o in farina per preparare la polenta. In Giappone viene usato sotto forma di tagliatelline dette soba.
Questo piatto, oltre a dare molta energia, è dietetico in quanto il daikon aiuta a sciogliere i grassi in profondità.



  • pasta soba 80 gr circa
  • 6-7 tazze d'acqua
  • 1 cipolla
  • 5-10 cm di alga kombu
  • 4 funghi shitake ammollati per almeno mezz'ora in acqua tiepida
  • 1 pizzico daikon secco (fac)
  • 1 porro
  • 1 carota
  • qualche quadrettino di tofu al naturale o fritto (fac)
  • cipollotto o erba cipollina
  • 2-3 C shoyu
  • 1 C succo di zenzero
  • 1 foglio di alga nori a striscioline
Cuocete la pasta secondo le indicazioni sulla confezione e poi arrestare la cottura passandola sotto l'acqua fredda. In una pentola mettere a freddo l'acqua, la cipolla tagliata a mezzaluna, l'alga kombu, i funghi shitake e il daikon secco. Portare a ebollizione e sobbollire per 20 minuti. Tagliare i funghi a lamelle se li avete cotti interi, togliere l'alga e metterla a seccare (la potrete usare un'altra volta). Aggiungere il porro e la carota tagliati finemente e il tofu tagliato a cubetti. Condire con lo shoyu e cuocere ancora un paio di minuti. Il brodo deve risultare delicato e non salato. A fuoco spento aggiungere il succo di zenzero e l'erba cipollina e la nori. Servire sopra la pasta.


Pour les amis suisses/français
(soba noodles environ 80 gr, 6-7 tasses d'eau, 1 oignon, 5-10 cm de kombu, 4 champignons shiitake trempées dans l'eau tiède pendant une demi-heure, 1 pincée de daikon seché, 1 poireau, 1 carotte, tofu en dès, ciboulette, 2-3 shoyu, 1 C jus de gingembre).
Cuire les pâtes selon les instructions sur l'emballage et puis passer les pâtes sous l'eau froide. Dans une casserole, mettre de l'eau froide, l'oignon, l'algue kombu, les champignons shiitake et le daikon frais ou séché. Porter à ébullition et laisser mijoter pendant 20 minutes. Ensuite enlever l'algue et la mettre à sécher (vous pouvez l'utiliser la prochaine fois). Ajouter le poireau et la carotte finement coupé et le tofu coupé en dès. Assaisonner avec le shoyu et laisser cuire encore deux minutes. Le bouillon doit être délicat et non salé. A' feu éteint ajouter le jus de gingembre et la ciboulette. Servir sur les pâtes.


For the English friends
(soba 80 gr, 6-7 cups of water,1 onion, 5-10 cm of kombu seaweed, 4 shitake mushrooms soaked in warm water for half an hour, 1 pinch dried daikon, 1 leek, 1 carrot, fried or natural tofu cut into small pieces, chives, 2-3 C soy sauce, 1 C ginger juice).
Cook the pasta according to package directions and then pass it under cold water. In a saucepan put cold water, the onion, the kombu seaweed, the shitake mushrooms and dried daikon. Bring to a boil and simmer for 20 minutes. Cut mushrooms in strips if you have them cooked whole, remove the seaweed and put it to dry (you can use it the next time). Add the leek and carrot finely sliced and the tofu cubes. Season with soy sauce and cook for another couple of minutes. The broth must be delicate and not salty. At heat off add the juice of ginger and chives. Serve over pasta.

Morbidoni di Zucca



  • 500 gr di zucca
  • latte di riso/soia q.b.- event acqua se non avete in casa latte
  • 8 C sciroppo d'acero
  • 2 C amido di mais
  • 1/2 bustina di cremortartaro
  • 120 gr farina "0"
  • 4 C olio di mais
  • buccia 1 limone gratt.
  • semi di zucca
  • 8 stampini tipo muffin o tortiera diam. 20 cm
Tagliare la zucca a pezzi medio piccoli e cuocerla ricoperta dal latte finchè non è morbida. A questo punto scolarla e unirla agli altri ingredienti tranne i semi. Versare il composto negli stampini spennellati d'olio e cosparsi di farina, appoggiare sopra i semi di zucca e cuocere a 180° per 30 minuti circa.

Ho usato la varietà di zucca Blue Hubbard, ha una pellaccia durissima ma è di una dolcezza!!!


martedì 3 novembre 2009

Seitan Mandorlato


Questo è un piatto improvvisato, semplice e raffinato al tempo stesso, saporito e delicato quanto basta che si prepara velocemente e che non mancherà di farvi fare bella figura anche a una cena importante. E' meglio prepararlo qualche ora prima o la sera precedente di modo che il prezzemolo si maceri e i sapori si armonizzino bene tra loro.





  • 400 gr di seitan
  • prezzemolo abbondante
  • 1 tazza grande di mandorle secche con la buccia
  • 2 C olio evo
  • il succo di mezzo limone
  • 6 C tamari o shoyu
  • sale
La sera prima mettete a bagno le mandorle sgusciate in una tazza di acqua fredda e prima di cominciare a cucinare spellatele e sciacquatele bene. In questo modo riacquisteranno parte del gusto delicato e aromatico delle mandorle fresche insieme al loro speciale gusto croccante.
Tagliate il seitan a dadini abbastanza piccoli e fini e salate appena. Pulite e lavate il prezzemolo e tagliatelo in modo grossolano. Tagliate a pezzettini anche le mandorle (restano morbidissime, vedrete) e in una terrina mescolatele al seitan e al prezzemolo, poi aggiungete l'olio, il tamari e il succo di limone. Servite freddo.
(da 'le stagioni in cucina').

domenica 1 novembre 2009

Apèrò: Verrine al Salmone affumicato e Cetriolo e Guacamole


Sabato sera c'è stata l'invasione dei bimbi del quartiere per Halloween. Nel pomeriggio ci eravamo muniti di cioccolatini e caramelle. Inoltre sono venuti degli amici per un apèrò e ho preparato un guacamole, un patè di alghe e una verrine di salmone affumicato e cetriolo.
Per la ricetta del patè vi rimando a post precedente.
Come aperitivo ho servito del vino bianco della zona di Neuchâtel mischiato con dello sciroppo di cassis e framboise, un blanc cassis o kir.

Guacamole
  • 3 avocado
  • 2 pomodori
  • erba cipollina
  • coriandolo fresco
  • 1 pizzico peperoncino in polvere
  • 1 lime
  • sale
Dividere a metà gli avocado, levare il nocciolo, svuotarli della polpa e metterla in una ciotola irrorandola subito con succo di 1 lime. Schiacciarli con una forchetta finchè non diventano una crema densa e irregolare, non deve essere liscia come un purea. Pelate e svuotate di semi i pomodori, tritateli e mescolateli agli avocado. unite anche l'erba cipollina e il peperoncino e una manciata di foglie di coriandolo tritate. Aggiungete il sale. Gustate il guacamole su fettine di polenta (pare sia buono) o come ingrediente per farcire panini o semplicemente con bastoncini di verdure per un aperitivo.

Verrine al salmone affumicato e cetrioli
  • 4 fette di salmone affumicato
  • 2 limoni e mezzo
  • 1 cetriolo grande o 2 piccoli
  • 1 C di aceto di riso
  • 2 C olio evo
  • 4 c di crème fraîche (panna acida)
  • erba cipollina per decorare
  • sale, pepe

Tagliare il salmone a filetti. In una ciotola mescolare il succo di 2 limoni con sale e pepe, aggiungere il salmone e lasciar marinare per 30 minuti. Tagliare il cetriolo in pezzetti piccoli, salare e lasciar riposare. Mescolare il succo di mezzo limone con l'aceto di riso, l'olio, il sale e pepe. Condire il cetriolo, dopo averlo scolato dell'acqua, con questa salsina. Dividere il cetriolo in 4 bicchierini, aggiungere il salmone e 1 c di crème fraîche. Decorare con l'erba cipollina tagliata fine.






Domenica abbiamo fatto una passeggiata sul piccolo lago di Halwil, vicino la cittadina di Beinwil am See nel cantone di Arau.



mercoledì 28 ottobre 2009

Tempeh in agrodolce con purea di Patate


Questa ricetta per cucinare il tempeh è un pò lunga ma ne vale la pena, il tempeh acquista un saporino delizioso, penso si possa fare anche con il seitan. Il purea è il classico purea di patate, ci stava meglio un purea di zucca ma non avevo tempo.
Per le proprietà del tempeh vi rimando a un post precedente.



  • 1 pacchetto di tempeh
  • 1 C olio di sesamo
  • 2 tazze e 1/2 di acqua
  • 1/2 tazza succo di mela
  • 2 C shoyu
  • 3 C succo di zenzero spremuto
  • 3 C malto di riso
  • 1 C aceto di riso
  • 2 cipollotti tagliati sottili
In una padella larga friggere leggermente il tempeh su entrambi i lati in poco olio a fuoco medio, mescolare l'acqua, il succo di mele, lo zenzero (2 C) e lo shoyu e versare sul tempeh. Portare a bollore, coprire, abbassare la fiamma e lasciare sobbollire per 40 minuti. Poi cuocere scoperto facendo assorbire il liquido fino a lasciarne un tazza circa. Togliere il tempeh. Aggiungere al liquido in pentola il malto, l'aceto e 1 C di zenzero e aggiustare di sale. Rimettere il tempeh in padella e unirlo al liquido. Servitelo guarnito con cipollotti. Contorno: purea o riso integrale.
Per purea, far bollire patate senza buccia in pentola a pressione per 30 minuti circa, quando sono cotte spappolarle con l'apposito pressa patate (io non uso piu' l'aggeggio a fori, odioso), unire latte di soia quanto basta, poco burro e far sobbollire 10 minuti.

lunedì 26 ottobre 2009

Porri saltati allo Zenzero e Limone


Con questo contorno si ottiene un sapore molto fresco; la combinazione di buccia di limone e zenzero bilancia bene e rende facilmente digeribili l'olio e i grassi contenuti nei semi. In generale lo zenzero stimola la circolazione, aiuta la digestione dei grassi e allegerisce il fegato se affaticato per un eccesso di sale e proteine animali. A proposito di sale, ho visto un bellissimo servizio sulla televisione svizzera riguardo al sale, che viene definito il killer nascosto. Un ricercatore francese dell'Inserm (Istituto nazionale di sanità e ricerca medica) Pierre Meneton ha scritto un libro 'Le Sel - un tueur caché' in cui denuncia i misfatti dell'industria alimentare che utilizza eccessive quantità di sale nei prodotti trasformati e pronti pur di vendere di più.
La dose raccomandata dall'Organizzazione mondiale della sanità è di 5 mg al giorno, in sintesi, date le prove scientifiche che un eccessivo consumo di sale produce degli effetti negativi sulla salute (e in particolare sulla pressione sanguigna, risultanti in malattie cardiovascolari, tumori allo stomaco, osteoporosi, calcoli renali e diabete), l’OMS raccomanda un consumo inferiore ai 5 g di sale per giorno (pari a 2 g di sodio al giorno), onde prevenire malattie croniche. Il problema è che nei piatti pronti ma anche nel pane non sempre viene indicato il quantitativo di sale aggiunto poichè non vi è un obbligo di indicare la quantità di sale presente in un alimento. Quando sulle etichette è indicato sodio, bisogna moltiplicare per 2,5 quindi si fa in fretta a raggiungere i 5 mg! Il reportage indicava che basterebbe ridurre della metà il consumo giornaliero di sale e ogni anno in Svizzera si eviterebbero migliaia di infarti. Inoltre il sale a crudo fa molto male anche nei giovani, andrebbe usato solo cotto, poichè a crudo irrita i reni e causa isonnia e nervosismo, se lo cuociamo diventa rotondo e perde le punte del diamante (il sale è un cristallo). Alla Sanagola mi avevano suggerito un trucco: scaldare in un pentolino metà acqua e metà shoyu, questo liquido si può travasare in una bottiglietta di vetro e si può utilizzare per condire le verdure o insalate. Tutto questo per dire che prima ancora di cercare vari grassi idrogenati e oli vegetali nei cibi pronti bisognerebbe guardare il contenuto di sale, se viene indicato. Ho provato a mettere sulla bilancia 5 mg di sale e vi assicuro che è proprio poco. Il suggerimento è di non consumare prodotti già pronti e cucinare con tante spezie e aromi.



  • 2 porri
  • una manciata di semi di zucca o girasole tostati
  • 2 C olio di sesamo
  • 2 C shoyu
  • 1 pezzetto di zenzero (5 cm)
  • 1 limone

Grattuggiate lo zenzero e spremetene il succo, mettete da parte polpa e succo. Tagliate una fetta di buccia da un limone biologico e farla a striscioline sottili. Lavate e tagliate finemente i porri, saltarli con olio e acqua per 5 minuti circa, aggiungere la buccia di limone e poi la polpa dello zenzero. Dopo circa un minuto aggiungere lo shoyu, i semi e il succo di zenzero.
Ottimo accompagnamento per del riso integrale.

domenica 25 ottobre 2009

Crema di Zucca al Radicchio


Oggi al château di Valangin a pochissimi chilometri da Neuchâtel c'era la festa della Zucca con atelier per i bambini e animazione. Inoltre la possibilità di visitare il bellissimo castello del XII secolo.
Abbiamo gustato una crema di zucca, un cake salato alla zucca, un altro tortino morbido salato e una torta dolce, il tutto a base di zucca.
Per i bambini c'era l'atelier di cucina, uscivano tutti soddisfatti con la loro tortina di zucca e l'atelier per fare la zucca per Hallowen, come vedete dalla foto sono tutti molto presi.
E dopo una piccola camminata nella Val de Ruz con le muccone placide al pascolo. Ecco come è passata questa domenica di fine ottobre. Temperature ancora alte!









E ora a casa ho preparato una bella crema di zucca ma senza tutta la panna liquida che solitamente aggiungono qua.




  • 600 gr di zucca
  • 1 patata grande farinosa
  • 1 cipolla dorata
  • 1 cespo di radicchio rosso
  • 2 C olio evo
  • 1 dado vegetale
  • sale, pepe
  • noce moscata
Tagliare la zucca a dadini e affettare il radicchio. Scaldare l'olio in una pentola e, a fuoco moderato, far appassire la cipolla tritata. Dopo un quarto d'ora aggiungere la zucca e rialzare la fiamma. Unire sale, pepe e una grattata di noce moscata e lasciare insaporire la zucca per 5-6 minuti. Bagnare con un litro di acqua, aggiungere la patata intera e il dado e lasciare cuocere per circa mezz'ora. A cottura ultimata passare tutto al passaverdura in modo da avere una crema liscia. Rimetterla sul fuoco e unire il radicchio, lasciar cuocere ancora per pochi minuti di modo che il radicchio rimanga quasi crudo e croccante. Il gusto amarognolo crea un piacevole contrasto con il sapore dolce della zucca.

mercoledì 21 ottobre 2009

Verrine di Mango e silk Tofu con Vaniglia


Con il silken tofu avanzato ho fatto questa verrine sucrée, l'idea l'ho presa da un libro di cucina tradizionale e l'ho un pò rivisitata. Non ho resistito al mango in offerta della Coop! potete proporla in occasione di una serata speciale.







  • 1 mango tagliato a pezzettini
  • 3-4 C di tofu setoso
  • 2 C di sciroppo d'acero
  • 1 c vaniglia in polvere
  • 4 C di fiocchi d'avena tostati a secco
Sbucciare il mango e tagliarlo a pezzetti piccoli. Unire il tofu setoso con lo sciroppo d'acero e la vaniglia e frullare per qualche minuto in un blender o, se siete di fretta, anche solo con la frusta. Disporre in un bicchierino uno strato di crema, uno di frutta alternando e terminare con la crema sulla quale cospargere i fiocchi tostati.

Version française
(1 mangue, 3-4 C de tofu soyeux, 2 C du sirop d'érable, 1 c de vanille en poudre, 4 C de floçons d'avoine grillées à sec)
Peler la mangue et la couper en dès. Ajouter le tofu soyeux avec du sirop d'érable et la vanille et mélanger pendant quelques minutes dans un blender ou, si vous êtes pressé, même avec le fouet. Placez dans un verre avec une couche de crème, d'un fruit, en alternance et se terminant à la crème sur laquelle parsemer le flocons d'avoine.

English version
(1 mango, 3-4 C silk tofu, 2 C maple syrup, 1 c vanille powder, 4 C toasted oatmeal).
Peel the mango and cut into small pieces. Add the silk tofu with the maple syrup and vanilla and blend for a few minutes in a blender or, if you're in a hurry, even with the whip. Place in a glass with a layer of cream, a fruit, alternating and ending with cream on which sprinkle the toasted flakes.

martedì 20 ottobre 2009

Crema di Zucca, Carote e Curcuma con Tofu seta


Questa cremina, molto saporita, accompagna perfettamente un piatto di pasta o riso integrale. Senza olii ne grassi è indicata per chi segue una dieta o per chi desidera purificarsi senza rinunciare ai sapori, io l'ho fatta con queste verdure ma si possono provare altri abbinamenti sempre con il silk tofu, che rende la crema molto 'setosa'. Alla fine mio marito se l'è sbafata senza riso, tanto gli piaceva.

  • 1 pezzo di zucca
  • 2 carote
  • 1 cipolla
  • 1 confezione di tofu seta
  • 1 c curcuma
  • 2 c miso bianco
  • erba cipollina


Mettere tutte le verdure a pezzi in una pentola con acqua, che arrivi appena a coprire le verdure. Far bollire e aggiungere verso la fine la curcuma. Frullare le verdure con poca acqua di cottura (anche a seconda della consistenza che volete dare alla crema) con il tofu e il miso bianco. Unire erba cipollina.

Version française
(1 morceau de potiron, 2 carottes, 1 oignon, 1 boîte de tofu soyeux, 1 c de curcuma, 2 c de miso blanc, ciboulette)
Mettez tous les légumes en morceaux dans une casserole avec de l'eau. Porter à ébullition et ajouter à la fin de la curcuma. Fouetter les légumes avec un peu d'eau de cuisson, de tofu et de miso blanc. Ajoutez de la ciboulette.

English version
(1 piece of pumpkin, 2 carrots, 1 onion, 1 box of silken tofu, 1 c of turmeric powder, 2 c white miso, chives).
Put all the chopped vegetables in a saucepan with water. Bring to a boil and add at the end of the turmeric. Whisk the vegetables with a little cooking water, tofu and white miso. Add chives.

lunedì 19 ottobre 2009

Insalatini di Shoyu


Gli insalatini sono verdure in salamoia, sono naturalmente fermentati ed è una fermentazione che produce batteri benefici per la flora intestinale, chiamati lactofermentati. La nostra flora intestinale è composta da centinaia di tipi di microrganismi che vivono nel nostro intestino, sono più di un chilo e mezzo e svolgono varie funzioni. La flora intestinale fa parte sia del nostro sistema digestivo che del sistema immunitario ed è una componente della nostra salute spesso ignorata e trascurata nella vita moderna. In tutte le culture esiste una tradizione di prodotti fermentati a tavola per mantenere la flora in buona salute. I carboidrati vengono digeriti lungo il tratto digestivo e nell'intestino diventano zucchero prima di essere assimilati nel sangue. Questo ambiente è ideale per tutta una serie di microrganismi, inclusi alcuni patogeni (candida, parassiti, funghi). Se la flora intestinale è sana aiuta a rendere l'ambiente sano e questi microrganismi 'cattivi' sono sotto controllo. Inoltre le fibre e i componenti del cibo che non vengono assimilati possono putrefare nell'intestino crasso creando problemi di flatulenza, gonfiori e coliti. Per rendere l'idea di quanto sono importanti questi piccoli 'ospiti' nell'intestino, basta sapere che un terzo delle nostre feci sono batteri della flora intestinale.
Gli insalatini aiutano anche a livello energetico fornendo sapori che stimolano certi organi. Più il gusto è acido più stimola le funzioni del fegato quindi un pò di crauti o altri insalatini porteranno benefici anche a fegato e cistifellea.
Inoltre stimolano la sintesi di vitamina B12 da parte del nostro intestino.
(fonte: terapia alimentare di M.Halsey).







Mettere in un barattolo di vetro acqua e shoyu in parti uguali. Affettate le verdure, a radice o di forma rotonda (cavoli, cipolle, carote, ravanelli), e mettetele nell'acqua con lo shoyu, lasciarle alcuni giorni (4 o 5) conservando il barattolo in un luogo fresco chiuso con una garza stretta da un elastico. La salamoia può successivamente essere tenuta in frigo chiusa con il tappo e utilizzata più volte e si può sostituire lo shoyu con acidulato di umeboshi.