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martedì 13 agosto 2013

Seitan con zucchine al forno profumato al Curry, Cumino e Zenzero




Dopo una lunga assenza eccomi di ritorno.

Di ritorno da una vacanza esotica, ho la dispensa piena di spezie da provare.

1 panetto di seitan
1/2 zucchine tagliate a cubetti
1 scalogno
2 spicchi d'aglio a fettine
1 c cumino
1 c curry
1 tocchetto di zenzero a fettine
2 foglie di curry
2 C salsa di soia
succo di un limone
2 C olio di oliva

Tagliare il seitan a fettine, metterlo in una pirofila con le zucchine e le spezie.
Amalgamare bene, aggiungere un filo d'acqua.
Coprire con un foglio di alluminio e riporre la pirofila in forno per 30 - 40 minuti circa.
Io ho gustato con della quinoa (che aiuta a dimagrire).

giovedì 16 settembre 2010

Gnocchi di Zucca


Che bello sono tornate le zucche!!! e con loro l'uomo della zucca! un mito...un contadino che coltiva solo zucche di tutti i tipi, forme e colori. Un anno fa esatto ve ne avevo parlato qui ...pensate che ci sono persino dei parigini che fanno ordini...vabè abbiamo iniziato con una varietà conosciuta (potimarron), quella piccola arancione con una pellaccia dura dura e ci siamo ripromessi  di provare tutte le altre verietà nel corso del prossimo inverno.
Ecco i gnocchi...



Ho usato circa 700 gr di polpa di zucca che ho fatto cuocere a vapore, poi ho schiacciato tutta la polpa con una forchetta, ho aggiunto 100-130 gr di farina e 1 uovo (fac), sale e pepe. Ho lasciato tutto nella ciotola fino a quando il composto era fermo e cremoso.
Poi al momento di sevire, con l'aiuto di due cucchiaini, formavo i gnocchi a poco a poco e li buttavo nell'acqua..è per questo che non hanno forma perfetta mais tant pis!

giovedì 26 agosto 2010

Tortino con Ceci, Verdure e Curcuma


Il principio di questo tortino è la farinata, solo che usando uno stampo da plumcake in cottura assomiglia di più a un cake salato, senza uova nè grassi, ideale per un pic nic estivo.


  • 4 carote
  • 2 zucchine
  • 150 gr farina di ceci
  • 5 dl acqua
  • olio evo q.b.
  • sale
  • pepe
  • 1 c curcuma

Grattuggiare le carote e le zucchine e farle saltare in una pentola con olio evo e sale e alla fine aggiungere la curcuma.
Nel frattempo mescolare la farina di ceci e l'acqua e lasciar riposare almeno un'ora, se si ha tempo, altrimenti cuocere subito.
Versare il composto in una pentola e fare scaldare fino a quando il tutto non inizi a ispessirsi, aggiungere le verdure. Alla fine versare tutto in uno stampo da plum cake. A 180° per 30 minuti circa.

domenica 16 maggio 2010

Zuppa orientale alle Erbette e Ceci





per 4 persone

  • 1 cipolla rossa
  • 2 spicchi d'aglio
  • 1 c di garam masala
  • 2 C olio evo
  • acqua q.b
  • 400 gr di erbette o spinaci
  • 400 gr ceci cotti
  • shoyu
  • miso q.b
  • tekka una spolverata
Tagliare la cipolla e l'aglio. Farli saltare in olio evo con le spezie per 5 minuti circa, aggiungere i ceci e l'acqua e lasciar cuocere 15 minuti circa a fuoco medio. Nel frattempo lavare le erbette e farle cuocere in una pentola con poca acqua. Unire le erbette ai ceci e frullare tutto. Aggiungere shoyu quanto basta e un cucchiaino di miso. Aggiungere una spruzzata di tekka, un condimento giapponese molto saporito, composto da miso e radici, energizzante e ricco di ferro, adatto per chi soffre di anemia.

mercoledì 5 maggio 2010

Zucchine Marinate in Aglio e Cumino

E' una ricetta da abbinare a delle tagliatelle fresche verdi o a del riso venere.




  • 4 zucchine medie
  • 2 spicchi di aglio
  • 1 c di semi di cumino
  • succo di un limone
  • erba cipollina
  • olio evo
  • sale

Lavate le zucchine e tagliatele a fili sottili nel senso della lunghezza, io ho utilizzato il pela carote.
Mettetele in una ciotola. Tostate i semi di cumino in un padellino. Pestate gli spicchi d'aglio nel mortaio con un cucchiaino di sale e i semi di cumino fino ad ottenere una purea. Diluite la crema ottenuta con 2 cucchiai di olio e il succo filtrato del limone. Condite le zucchine con questa salsa. Lasciate riposare per 30 minuti. Trascorso il tempo di marinatura scaldate 2 cucchiai di olio in padella e fate saltare le zucchine per 5 minuti sanza farle imbiondire. Unite il liquido della marinata, proseguite la cottura per altri 5 minuti e aggiungete l'erba cipollina tritata.

martedì 20 aprile 2010

Tajine di Patate dolci e Piselli


Continua la serie di ricette tratte da un libro di cucina marocchina, mi sa che finchè non renderò il libro alla biblioteca ( a breve comunque ) vi dovrete rassegnare.
Questo piatto è indicato come contorno per un filetto di seitan, di tofu o un pesce.

  • 4 C di succo di limone
  • 3-4 c di miele liquido
  • 1 c cannella in polvere
  • 1 pizzico di peperoncino in polvere
  • 2 C olio evo
  • 800 gr di patate dolci tagliate a quadratini
  • piselli in scatola o surgelati e sbollentati
  • 1 cipolla affettata finemente
  • 2 spicchi d'aglio affettati fini
  • 4 C d'acqua
  • sale
Mischiate un cucchiaio di succo di limone con il miele, la cannella e il peperoncino. Mettete da parte. Scaldate l'olio in una padella, aggiungete le patate dolci e fatele cuocere 20 m circa mescolando ogni tanto. Aggiungete la cipolla, l'aglio, il sale, il resto del succo di limone e l'acqua. Continuate la cottura per 5 minuti mescolando di tanto in tanto fino a quando le cipolle non inizino a dorare. Aggiungete il miele speziato, lasciate cuocere ancora 5 minuti e servite.
Io l'ho servito con un filetto di seitan alle spezie che posterò a breve. Buonissime.

martedì 9 marzo 2010

Insalata di Barbabietole, Fagioli, Feta e Menta con sua cremina


Non sono mai stata fan sfegatata delle barbabietole ma da quando le trovo fresche dal contadino mi sono 'barbabietolizzata'. E poi qua, come in Francia, sono usate molto di più che da noi.
Almeno che io ricordi da bambina appariva raramente sulla nostra tavola.
Con del tofu marinato in shoyu, acqua, aglio e timo ho fatto questa cremina rossa usando la barbabietola avanzata dell'insalata. Una cremina fresca fresca perchè corredata anche di menta, ideale per un pinzimonio dietetico.



Per l'insalata:

  • 50 gr di cannellini
  • 1 barbabietola a pezzetti
  • 50 gr di feta
  • 50 gr di insalata
  • menta fresca q.b.
  • semi di sesamo
  • buccia di mezzo limone

Unire tutti gli ingredienti e condire con una emulsione di succo di mela (2 C) e senape dolce (2 c).

Per la cremina

Frullare insieme una barbabietola, tofu marinato, 1 spicchio d'aglio, sesamo, menta fresca, succo di limone, olio e shoyu q.b. Per le dosi andate a occhio, se troppo compatta aggiungere poca acqua.

venerdì 26 febbraio 2010

Bietola ai Pinoli


Bietola o coste? bo!..sta di fatto che ero stufa di fare le coste sempre allo stesso modo, cotte condite con olio e limone e allora ho trovato questa ricettina, semplice semplice eh, veloce veloce eh..di Rosanna Passione, bravissima cuoca della Sanagola.
Sono venute buonissime e ce ne siamo spazzolati una padellata.


  • 500 gr di bietola
  • 2 C olio evo
  • 1 spicchio d'aglio tritato
  • 1 peperoncino senza semi tritato
  • 3 C uvetta
  • 3 C pinoli
  • 1 pizzico di sale
Cuocere le coste con la sola acqua restante del lavaggio, coperte e con un pizzico di sale fino a che sono tenere. Scaldare l'olio, aggiungere l'aglio e i pinoli mescolando, poi aggiungere peperoncino, uvetta (dopo averla tenuta a bagno in acqua tiepida) e bietola, saltare ancora un minuto e servire.

domenica 21 febbraio 2010

Insalata di Barbabietole, Noci e Germogli


Col termine "germogli" si intendono i semi germogliati di cereali, legumi ed altre specie vegetali di cui si utilizza tutto: chicco e germoglio. I Germogli costituiscono un esempio della straordinaria capacità della Natura di produrre energia, capacità che può essere sfruttata da ogni consumatore per procurarsi a basso costo cibi freschi, ricchi di principi nutritivi come vitamine, enzimi ed oligoelementi, e di facile digestione.
Oggi questo cibo è stato "scoperto" anche da noi occidentali proprio per la sua grande ricchezza nutrizionale: facilissimi da preparare, economici, dai sapori gustosi e svariati, i germogli sono una vera miniera di principi nutrizionali che, soprattutto in questa epoca sovrabbondante di cibi raffinati, sterilizzati, pieni di additivi di ogni genere, costituiscono un fattore di prevenzione e di difesa dei processi vitali dell'organismo. Se consideriamo che il mantenimento ed il potenziamento delle difese naturali dell'organismo, e quindi la difesa e il miglioramento della salute, richiedono innanzitutto un'alimentazione equilibrata e ricca di vegetali freschi e genuini, comprendiamo bene quale importanza abbia il consumo di germogli di semi di vario tipo, quali cereali e leguminose, naturalmente provenienti da coltivazioni biologiche.
E' proprio durante la trasformazione delle sostanze di riserva che avvengono le numerose e complesse trasformazioni biochimiche, non ancora del tutto chiarite, che danno al germoglio la sua ricchezza di sostanze: esso diventa un vero e proprio scrigno di principi nutritivi, che sono di più facile digestione ed assimilazione da parte dell'organismo; ed ecco perché i cereali e i legumi germogliati sono molto più digeribili - addirittura a crudo - dei semi di origine per cui sono consigliati anche a chi soffre di una cattiva forma gastrointestinale. Le sostanze di riserva contenute nel chicco sono costituite per gran parte da amidi ed emicellulosa, che sono carboidrati complessi: essi vengono in gran parte trasformati in destrine e maltosio, sostanze più semplici e dolciastre, che danno al germoglio il suo caratteristico e delicato sapore leggermente dolce. Una volta preparati per la germogliazione, tutto il processo avviene senza che noi si debba intervenire: non c'è da fare nessun lavoro, lavora solo il tempo. Infatti subito dopo che il seme è stato messo in ammollo ha inizio la "germinazione", cioè l'attivazione e la rivitalizzazione del germe del seme, detto embrione, che rappresenta la giovane piantina e contiene in "nuce" tutte le parti essenziali della futura pianta (fusticino, foglioline, radichette). Durante questa fase, quando il germoglio è ancora piccolissimo ed è racchiuso all'interno del tegumento, quindi non ancora visibile, avvengono profonde modificazioni nella struttura del chicco e nella sua composizione biochimica. Man mano che il chicco assorbe acqua il seme si gonfia e il guscio si fessura e il piccolo germoglio incomincia a crescere e a diventare visibile all'esterno come una piccola plantula nella quale, in conseguenza di complesse reazioni enzimatiche, le sostanze di riserva (amidi) del seme, contenute nel tessuto nutritivo all'interno dei cotiledoni, vengono trasformate e mobilizzate, quindi assorbite dall'embrione che si fa via via più grande diventando una "pianta germinativa", il Germoglio, che se venisse piantato crescendo darebbe origine ad una nuova piantina, identica alla pianta madre.
Anche la parte proteica del chicco subisce una trasformazione, infatti le proteine vengono "predigerite" dagli enzimi scomponendosi in aminoacidi, di più facile e veloce digestione e assimilazione, e inoltre i germogli subiscono un aumento in aminoacidi essenziali, così come aumentano anche gli acidi nucleici, i sali minerali e gli oligoelementi, che inoltre vengono a trovarsi in forma organica e quindi più facilmente assimilabili ed utilizzabili dall'organismo, in particolare il ferro, che in forma inorganica è di difficile assimilazione e può dare origine a disturbi gastrointestinali. Le vitamine addirittura subiscono aumenti considerevoli, dal 50% al 100%, e in certi casi anche molto di più, come ad esempio la vitamina A, che può aumentare dopo 72 ore di germinazione anche del 370%. In particolare i germogli sono ricchi di vitamina B12 , cosa che può essere utile, insieme alla ricchezza in ferro, per evitare carenze qualora si segua un'alimentazione vegetariana.
(tratto dal sito http://www.erboristeria.com/)
Il germogliatore lo trovate in tutti i negozi di cibo biologico/naturale.




  • 1 barbabietola (se cruda da cuocere a vapore)
  • 1 scatola piselli
  • buccia di un'arancia o limone
  • noci tostate
  • germogli di alfa alfa
  • malto di riso
  • aceto di riso
  • olio di noci

martedì 16 febbraio 2010

Verdure e Tofu profumati alle Spezie e Latte di Cocco


Sto leggendo un libro molto interessante: 'Additivi alimentari!'un piccolo libricino scritto da una signora francese, Corinne Gouget che quindici anni fa, in occasione della sua gravidanza, ha iniziato a leggere le etichette dei cibi pronti e in scatola che comprava, complice un articolo scritto in Inghilterra sugli effetti collaterali degli additivi alimentari. Dopo anni di studi ha pubblicato questo libretto.
La cosa sconvolgente è che anche denominazioni come 'estratto di lievito' o 'estratti di malto' nascondono la presenza del famigerato Glutammato Monosodico o E621. Questo esaltatore di sapidità è finalizzato ad eccitare le papille gustative (si trova ad esempio nelle patatine e non solo, dadi, minestre in busta, cibi surgelati, piatti pronti, caramelle). A partire dagli anni '50 questo additivo è stato sempre più usato dall'industria agroalimentare per dare più gusto agli alimenti alla faccia dei consumatori non informati.
Questo additivo ha la tendenza a moltiplicar per tre il tasso d'insulina fabbricato dal pancreas provocando il diabete di tipo 2, non solo è una 'ecitotossina' che distrugge il sistema nervoso e causa iperattività nei bambini. In troppi paesi non è stato detto nulla sulle tossicità dello stesso che è usato nei cibi industriali e si nasconde sotto diverse denominazioni: Glutammato monosodico (se ci va bene è dichiarato) ma anche Acido Glutammico, Oli o grassi vegetali idrogenati, Proteine idrogenate, Gelatina, Caseinati di sodio o calcio, Lievito aggiunto, Estratto di lievito, Glutammato monopotassico, certi oli di mais.
Queste altre denominazioni indicano SPESSO la presenza di Glutammato Monosodico:
Estratti di malto, Brodo, Aromi di malto, Aromi artificiali, Aromi naturali, Aromi di pollo, Estratto di spezie, Proteine di frumento, Maltodestrina, Salsa di soia, Acido citrico, Sciroppo di mais, Aroma di caramello, Proteine di latte, Enzimi, Carragene.
Molto spesso la presenza di glutammato viene nascosta in quanto sulle scatole leggiamo 'senza agiunta di glutammato' ma poi andiamo a leggere gli ingredienti e leggiamo: 'grasso vegetale idrogenato, aromi, estratto di lievito'.
Il fatto è che l'industria alimentare pur di vendere e di fare profitto non guarda in faccia a nessuno.
Il dottor Blaylock, esperto in materia ha pubblicato il libro 'Excitotoxines, the taste that kills' in cui spiega che il gluttammato attacca non solo il cervello ma anche altre cellule del nostro corpo (a livello del cuore, dei polmoni, e degli organi di riproduzione), è un potente stimolante dei tumori ed è preoccupante in quanto si nasconde dietro trenta o quaranta denominazioni.
Io credo che siano da evitare a parte i vari E200, E201..202..203..210..211 (benzoato di sodio: effetti nocivi per fegato, il cervello, morbo di Parkinson (!) asma e choc anafilattico) fino all'E 230 (usato nelle bucce degli agrumi come pesticida, non mangiate MAI le bucce degli agrumi trattati! il lavaggio non elimina questo additivo. E' stato proibito in Australia) da evitare siano sopratutto i dadi industriali, usate sale e aromi o spezie o fatelo a casa se avete tempo, sul web si trovano molte ricette. Si può surgelare.

Seguirà puntata sull'aspartame, altro killer silenzioso.
Qui il sito della signora Corinne Gouget.
Altri spunti interessanti: video, video, video del dottor Blaylock, neurologo e altro video.

Tornando a noi: dal Marocco alla Thailandia, si fa presto a fare il giro del mondo. Il latte di cocco è stata una bella sorpresa perchè non abbonda in questa ricetta e si camuffa un pò con le spezie dando comunque molta cremosità al piatto.
E' una rivisitazione del famoso piatto thailandese Satay.



  • 1 panetto di tofu
  • salsa di soia
(far marinare qualche ora aggiungendo spezie se preferite)
  • 1 cipolla rossa
  • olio di sesamo q.b.
  • 1 spicchio d'aglio
  • 1 c di curcuma in polvere
  • 1 c cumino in semi
  • 1 C paprika
  • 2 carote
  • 1 cavolfiore
  • 1 broccolo
  • cavolo cinese
  • 180 ml latte di cocco
  • sale
Fate marinare il tofu qualche ora e tagliatelo a cubetti. In un wok o in una padella dal fondo pesante fate scaldare l'olio di sesamo e fate saltare la cipolla, l'aglio e le spezie.
Aggiungete le verdure tagliate a pezzetti e il latte di cocco. Portate a ebollizione, salate e cuocete coperto 20 minuti circa fino a quando le verdure non saranno tenere. Aggiungete il tofu e la sua marinata. Cospargete di coriandolo fresco e servite con riso basmati.

domenica 14 febbraio 2010

Pizzoccheri con ragù di Zucca, Cavolfiore, Uvetta e Mandorle


A Milano avevo fatto scorta di pizzoccheri e mi sono resa conto di averne comprati per un esercito. Ho ideato questo sugo molto semplice e leggero. Il sugo si sposa anche con una pasta integrale o di kamut.




  • 200 gr di pizzoccheri
  • 2 pezzi di zucca
  • mezzo cavolfiore
  • 1 scalogno
  • 1 manciata di uvetta
  • 1 manciata di mandorle spezzettate
  • 1 pizzico di peperoncino d'Espelette
  • 1 pizzico di coriandolo in polvere
  • shoyu q.b.
  • 2 C olio evo
  • 1 spruzzata di farina di mandorle o lievito in fiocchi
Far appassire lo scalogno tagliato fine con olio evo, quando è trasparente aggiungere la zucca e il cavolfiore tagliati a pezzetti, far prendere. Unire le spezie e un pò d'acqua e lasciar cuocere, aggiungere acqua ogni volta che ci sembra che sia troppo asciutto. Alla fine unire lo shoyu, le mandorle bianche tagliate a pezzetttini e l'uvetta. Servire con i pizzoccheri e aggiungere lievito in fiocchi o farina di mandorle.

lunedì 8 febbraio 2010

Insalata di Zucca, Cipolle Rosse e Fichi


  • 2 spicchi d'aglio
  • 1 pezzetto di zenzero
  • 2 c ras el hanout
  • 2 cipolle rosse
  • 1 pizzico paprika
  • mezza zucca
  • 5/6 fichi secchi
  • olio evo
  • sale, pepe
  • coriandolo
  • yogurt greco (fac)
Mescolare lo zenzero a fettine con ras el hanout. Far saltare cipolle a fette in olio evo, aggiungere lo zenzero e ras el hanout e la paprika. In seguito aggiungere la zucca tagliata a dadi, sale e pepe. Far andare a fuoco medio per 10 minuti, poi aggiungere fichi (precedentemente ammollati in acqua). Servire con yogurt a parte mescolato con coriandolo fresco.

mercoledì 3 febbraio 2010

Cavolfiore all'indiana


Tavola verde. È boom del vegetariano: sano e anticrisi

Milano è sempre più verde. Non aumentano parchie giardini, ma il popolo di vegetariani, macrobiotici e vegani. Un piccolo esercito salutista e pacifista, che acquista alimenti di origine vegetale, sani, biologici, e affolla corsi, conferenzee ristoranti dedicati. «Almeno il 20 percento in più» i clienti del Centro Macrobiotico di via Larga secondo Francesca Sanfelice, pioniera del macrobiotico meneghino. A Parigi, negli anni Sessanta, Francesca conobbe George Ohsawa, il padre di questa disciplina. Fu una vera folgorazione. E nel 1972 aprì il Centro a Milano, dove non ha mai smesso di organizzare corsi di cucina e vendere i prodotti macrobiotici importati dal Giappone. Poi è nato il ristorante: prima aperto solo sporadicamente, ora ci si pranza tuttii giorni, da lunedì a venerdì. «La gente ha capito che mangiare macrobiotico è più sano e previene molte malattie, così si evita di imbottirsi di medicine». La passione vegetariana, all' estero è diffusissima pure nel jet set (su tutti Paul McCartney), ma anche Milano vanta i suoi veggies famosi, da Jovanotti a Umberto Veronesi. Gli stilisti Dolce & Gabbana hanno scritto la prefazione al nuovo libro di Antonio Scaccio (che lo presenta a Milano venerdì), chef siciliano al servizio permanente sul loro yachte nella casa di Courmayeur:« Io usavo le alghe già negli anni ' 70. La cucina italiana è una miniera d' idee per i vegetariani, moltissime verdure e gran varietà di ricette». Milano, aperta alle tendenze innovative, ha risposto sempre bene alle iniziative di questo genere. È qui che Pietro Leemann, straordinario chef che interpreta ad alto livello i principi vegetariani, ha ottenuto una stella e molti riconoscimenti con il suo ristorante Joia, cui di recente ha dato un' ulteriore sterzata verso il rigore assoluto: non più pesce, non più uova. E in effetti questo sembra il nuovo trend: «Da noi - dice Rosy Cervelli di La Sanagola - nell' ultimo anno la clientela è raddoppiata: quasi tutti giovani sui vent' anni. «È anche una questione morale - dice Rosy - i ragazzi vogliono schierarsi dalla parte di un' alimentazione più consapevoli». Due volte la settimana si cena, domenica c' è il brunch, tutti i giorni si possono acquistare piatti takeaway e spesso ci si incontra Martin Halsey, biologo, allenatore di pallacanestro, esperto di nutrizione e direttore dell' associazione. Il settore è in crescita nonostante, o forse anche grazie alla crisi. Che ha spinto verso un' alimentazione più semplice, meno costosa, meno ricca di carne e pesce. Si è scoperto che mangiare sano è anche più economico, e viceversa: «Da noi - dice Stefania Sanfelice, che affianca la madre al Centro Macrobiotico - un pranzo con zuppa, cereale integrale, dolce e tè costa 8 euro, cioè come un panino e una bibita. Molti clienti sono studenti. E molti pagano con i ticket». - MARIELLA TANZARELLA


  • 1 cavolfiore
  • olio di sesamo
  • 1 c semi di cumino
  • 1 c semi di senape
  • 1 c curcuma in polvere
  • 1 c peperoncino in polvere
  • 1 confezione yougurt di soia o yogurt greco
  • coriandolo fresco
Fai saltare i semi di cumino e i semi di senape in una padella con poco olio di sesamo. Quando i semi di senape iniziano a scoppiettare e a sparare ovunque aggiungi il cavolfiore tagliato a cimette, la curcuma e il peperoncino. Fai stufare fino a quando il cavolfiore è tenero, aggiungi lo yogurt, un pizzico di sale e il coriandolo fresco. Servire con del riso.

mercoledì 13 gennaio 2010

Crema di Broccoli profumata al Coriandolo


Riemergo dalla neve che cade copiosa, dai libri (l'esame del corso di secrétaire médicale, primo quadrimestre), dai brodini cura stomaco e fegato (che pubblicherò), da dei pensieri negativi che mi affliggono in questo periodo (tanto poi passa, sono solita a questi sali e scendi, mio marito dice che sarei stata perfetta nel ruolo di Margherita Buy accanto a Verdone in 'maledetto il giorno'..quello in cui abusavano di ansiolitici e 'tiglietti', tanto per capirci) per salutarvi, ringraziarvi degli auguri e proporvi una ricetta che avevo già fatto prima di Natale perchè io sto andando avanti a brodini e riso integrale, anche perchè non ho tempo per cucinare.
Unica consolazione: possiamo riprendere ad andare in ciaspole o a pattinare su un laghetto ghiacciato non lontano da qui, magari domenica ci scappa la gita.
Saluto la mia mamma che è nel Kerala (India) per uno stage di yoga, lei veramente è una delle assistenti del maestro, beata lei che è al caldo ma soprattutto che può mangiare tanto buon cibo indiano speziato.



  • 3/4 broccoli
  • 1 cipolla
  • 2 C olio di sesamo
  • 1 c coriandolo in polvere
  • 1 pizzico peperoncino in polvere
  • 2 c miso bianco
  • 3 c farina di tapioca per addensare
Tagliare la cipolla a pezzettoni e farla rosolare in pentola con l'olio di sesamo, aggiungere i broccoli tagliati grossolanamente a pezzettoni, aggiungere le spezie e far prendere, aggiungere acqua fino a coprire appena i broccoli.
Far cuocere fino a quando i broccoli non sono ben cotti. Se vi sembra di avere aggiunto troppo acqua, toglierne un pò con un mestolo. Frullare con il frullatore a immersione, rimettere sul fuoco e aggiungere la tapioca e lasciar cuocere 4 minuti. Decorare con prezzemolo o coriandolo.

mercoledì 9 dicembre 2009

Finocchi con Mandorle e salsa di Umeboshi


L'umeboshi è un popolare condimento della cucina giapponese a base di albicocche salate che sono state fermentate in salamoia per almeno un anno. Non devono essere consumate spesso in quanto molto salate ma hanno un' incredibile capacità di creare stabilità intestinale e di correggere l'acidità del corpo , specialmente nel tratto digestivo. Sono un prodotto a fermentazione lattica e contengono batteri capaci di fortificare la flora intestinale ed aiutano a curare disfunzioni che si originano nell'intestino, come la candida.
Sono impiegate in cucina in forma diversa, come olive e come purea per fare salse e condimenti. Hanno un sapore molto acido e alcalinizzante che le rende ottime per stimolare il fegato, per favorire il flusso dei succhi digestivi e nello stesso tempo hanno un effetto rinforzante.
(fonte 'Manuale di self-healing' di M. Halsey).



  • 3 prugne salate o 3 c di purea di umeboshi
  • prezzemolo o dragoncello
  • il succo di un limone
  • 4 C olio evo
  • 3 finocchi
  • una quindicina di mandorle bianche
Preparate una salsa tritando finemente le umeboshi e il prezzemolo e mescolateli in una terrina al succo di limone e olio. Lasciate macerare per alcuni minuti, nel frattempo tagliate i finocchi a sottili lunette. Conditeli con la salsina e le mandorle tritate.

domenica 6 dicembre 2009

Vellutata di Carote alla Mela renetta


Mentre aspetto l'arrivo delle mie nipotine, che vengono a trovarmi in occasione del ponte, pubblico questa vellutata molto rinfrescante e depurativa.
Lo zenzero poi ci aiuta a eliminare il muco in eccesso in caso di raffreddori, ottimo a fettine sobbollito in acqua per 10 minuti, perfetto in questa stagione in cui il corpo deve eliminare gli eccessi estivi (tutta l'energia 'yin' accumulata tramite troppi gelati, birre ecc) per affrontare l'inverno.
I raffreddori e le influenze nonn sono altro che il tentativo del corpo di eliminare gli eccessi per affrontare al meglio l'inverno.
(vedi videoassaggino su http://www.lasanagola.com/)
No, no non sono una zia sadica, non propongo questo come pranzo oggi ma delle lasagne alla feta e una mousse al cioccolato ma di quelle tradizionali con duecento grammi di cioccolato fondente, panna e uova.
Ogni tanto bisogna viziarsi. Come direbbero qua: 'il faut se régaler!!'



  • 8 carote grandi
  • 1 cipolla bianca piccola
  • 1 C di zenzero grattuggiato
  • 1 mela renetta
  • 8 C di yoghurt naturale di soia
  • 1 C di succo di limone
  • 1 mazzetto di prezzemolo
  • 1 l di brodo vegetale
  • 2 C olio evo
  • sale
Sbucciate e tritate finemente la cipolla e ponetela ad appassire in una casseruola insieme allo zenzero grattuggiato e all'olio extra vergine di oliva. Lavate e pelate le carote. tagliatele a pezzettoni; sbucciate la mela e affettatela finemente. Unite i tocchetti di carota e la mela alla cipolla appassita, aggiustate di sale, versate il brodo vegetale e cuocete, coperto a fiamma bassa, per 30 minuti. Spegnete il fuoco, fate intiepidiree frullate con il frullatore a immersione fino a ottenere una crema molto liscia. Incorporate quattro cucchiai di yogurt e il succo di limone e mescolte. Se avete ospiti suddividete la crema nelle fondine individuali e disponete al centro di gni porzione un cucchiaio di yogurt senza mescolare, decorare con rondelle di carote crude e prezzemolo.

giovedì 3 dicembre 2009

Lasagnette alla Zucca, Curry e Mandorle


La tosse è la mia compagnia in queste giornate fredde ma rese meno tristi dai raggi del sole e dal lago che posso ammirare dalla finestra del salotto quando mi sento giù di morale; sono stata proprio poco bene in questo periodo, dei problemi molto fastidiosi all'orecchio mi hanno tormentata. Sono ancora a casa ma le forze per cucinare non mi mancano, anche se sono stanca, non ce la faccio proprio a non aprire un libro di cucina.
L'idea di queste lasagne è venuta per caso, è vero che avevo della pasta per lasagne già pronte da finire, avevo una zucca della varietà Triumpho da finire, avevo in casa della panna da cucina di soia e delle spezie (curry, macis e peperoncino d'Espelelette, non da finire ;) e sono venute buonissime. Senza la besciamella della quale non sono proprio una fan.




  • pasta per lasagne
  • 1 zucca piccola
  • 1 cipolla rossa
  • 250 ml di panna di soia
  • qualche manciata di farina di mandorle
  • 1 c curry
  • 1/2 c piment d'Espelette
  • 1 pizzico di macis
  • olio evo q.b.
  • shoyu q.b.
Far saltare una cipolla rossa in una padella dal fondo pesante con olio evo, dopo qualche minuto aggiungere le spezie, fare prendere e poi unire la zucca tagliata a quadretti. Far prendere, unire acqua e far stufare. Dopo 10 minuti circa unire la panna di soia e far stufare ancora, infine unire lo shoyu per insaporire. In una piccola teglia fare uno strato di lasagne, uno di zucca e cospargere di farina di mandorle, proseguire per altri 2 strati finendo con una grattuggiata di grana padano.
In forno a 200° per 20 minuti.

venerdì 27 novembre 2009

Seitan autoprodotto con Zucca e Patate al forno


Lo scorso weekend, causa influenza, sono stata chiusa in casa e ne ho approfittato per fare il seitan; la ricetta mi osservava malignetta da mesi (anni!) dall'anta del frigorifero, convinta che mai mi sarei decisa a degnarmi di lei. E invece, ecco un seitan bello morbido e saporito e soprattutto conveniente rispetto al panetto acquistato, gli ingredienti non son altro che farina manitoba, acqua e shoyu.
Per chi non lo sapesse il seitan è un alimento altamente proteico ricavato dal glutine del grano tenero o da altri cereali come farro o kamut. Le calorie sono intorno alle 120 per 100 gr di prodotto, quindi simili a quelle della carne, senza però i grassi saturi e colesterolo di quest'ultima. Il seitan può essere cucinato in tantissimi modi e le preparazioni sono molto simili a quelle della carne, con però il vantaggio di essere molto più veloci, poiché il seitan è un alimento già cotto.
Procedimento.


  • 450 gr farina manitoba
  • 300 ml acqua
  • 4 c sale
  • 600 ml di brodo di verdura
Setacciare farina e unire metà del sale, versare 300 ml di acqua e lavorare l'impasto per 5 minuti. Riempire di acqua una insalatiera grande e unire il rimanente sale. Immergervi la pasta per 30 minuti. Trasferirla in un colapasta e metterla sotto il rubinetto facendo scendere acqua fredda e schiacciandola per fare uscire l'amido. Continuare fino a che avrà perso volume e rimarrà una cosa collosa. Lasciarla riposare 30 minuti. A questo punto si potrebbe stendere come una pizza e cospargere di rosmarino, salsa di soia o zenzero facendo penetrare bene avvolgendola (io non l'ho fatto ma vorrei provare la prossima volta). Poi versare il brodo in pentola a pressione, che avevo fatto precedentemente con verdure, erbe di provenza, pepe, ecc, potete sbizzarrirvi, mettete la pasta nel cestello con il brodo che la ricopre e cuocete a pressione per 15/20 minuti. Aprire pentola, lasciar raffreddare il seitan e tagliarlo a fette, si conserva nel liquido di cottura per 3-4 giorni ed è possibile surgelarlo.




  • 3-4 fette di zucca
  • 2 patate
  • seitan a pezzettoni
  • 2 spicchi d'aglio
  • rosmarino fresco
  • semi di cumino
  • shoyu q.b.
  • olio evo

Tagliare tutto a pezzettoni, condire con olio, shoyu e spezie, magari diluire con poca acqua, coprire la teglia con carta stagnola e infornare a 180° per 25-30 minuti.

domenica 22 novembre 2009

Polpettone speziato di Tofu Affumicato, Porri e Erbette


Come direbbero le food blogger più navigate questa è la classica ricetta svuotafrigo per finire un panetto di tofu affumicato che vagava nel frigorifero in cerca di compagnia e per finire porri e erbette. La ricetta l'avevo segnata tempo fa e non so più da dove, mi perdoni l'autore, però la ricetta prevedeva cannella, maggiorana e aglio come spezie e il tofu naturale. Io ho usato un pò di spezie così a naso e il risultato è stato ottimo.




  • 200 gr di tofu affumicato
  • 4 porri
  • 1 mazzo di coste
  • 1 pizzico di noce moscata
  • 1 c curcuma
  • 1 pizzico di peperoncino d'Espelette
  • pepe
  • olio evo
  • shoyu q.b.
  • 3 C pangrattato
  • 3 C fiocchi di avena
  • 3 C panna di soia per cucina (fac)
Bollire le coste e metterle da parte. In una padella far stufare i porri affettati con olio, shoyu e curcuma. In una ciotola sbriciolare il tofu affumicato, unire le verdure, il pangrattato, i fiocchi di avena, le spezie e la panna di soia.
Trasferire in una pirofila per plumcake unta d'olio, spolverare sopra altro pangrattato e lievito in fiocchi.
Passare in forno a 180° per 15-20 minuti e alla fine far gratinare.

giovedì 19 novembre 2009

Stufato di Cavolo Rosso con Mele


Il nome francese di questo piatto nordico è 'chou rouge à la flammande' e viene in genere abbinato alla selvaggina. Io ho rivisitato la ricetta apportando solo due modifiche, olio invece di burro, malto di riso invece di zucchero e aceto di mele invece di aceto di vino. Ripensandoci si potrebbe anche aggiungere dell'uvetta, ma ho preferito la semplicità. Il suo segreto è una cottura lenta e prolungata.


  • 1 cavolo rosso
  • 1 cipolla affettata fine
  • 2 mele
  • 2 C aceto di mele
  • 2 C malto di riso
  • olio evo q.b
Preriscaldate il forno a 170°. Tagliate il cavolo in quattro pezzi, eliminate la parte dura, quindi affettatelo a listarelle sottili. Immergetelo in una grossa pentola di acqua bollente salata (l'acqua deve più che coprire il cavolo), portate a ebollizione, cuocete 5 minuti e scolate. Il cavolo avrà assunto un colore blu inchiostro, riprenderà il colore naturale in una fase successiva. Scaldate l'olio in una padella e cuocetevi lentamente la cipolla finchè non risulta trasparente. Sbucciate le mele, tagliatele in quattro parti e affettatele sottilmente prima di aggiungerle alla cipolla. Lasciatele cuocere per alcuni minuti poi toglietele dalla pentola e tenetele da parte.
Trasferite il cavolo in una teglia da forno alternando strati di mela e cipolle a strati di cavolo. Spruzzate con l'aceto, il malto e due cucchiai di acqua, quindi salate e pepate a piacere. Quando aggiungerete l'aceto il cavolo riassumerà il colore originale. Coprite con della carta stagnola e passate in forno per mezz'ora finchè il cavolo risulterà molto tenero. Rigirate di tanto in tanto e bagnate con dell'acqua se necessario.